Crolli: interrogatori per casa studente


L’Aquila – Sfilata di indagati, questa mattina, davanti al PM Picuti nell’inchiesta sul crollo della Casa dello studente in via Venti Settembre, molti morti, tutti ragazzi che erano a L’Aquila per studiare e vivere goliardicamente. Il terremoto e gli uomini prima del terremoto hanno tolto loro la viuta e il diritto a vivere da studenti. Gli indagati sono una quindicina: tecnici, ingegneri, progettisti, incaricati della manutenzione e delle verifiche, dirigenti e amministratori. Tutti respingono tutte le accuse: secondo i8 difensori, uno stuolo di principi del foro agguerriti e con borsoni di documenti e carte, a nessuno è possibile muovere alcun addebito. Tutti, nel tempo, hanno svolto i loro compiti puntigliosamente e scrupolosamente. Verifiche, controlli, occhi puntati su crepe e lesioni, attenzione alle tante denunce degli studenti che tra scricchiolii, umidità, crepe e sinistri rumori notturni, non si sentivano sicuri. Ma a L’Aquila, dicevano gli esperti, tutti debbono sentirsi sicuri, il terremoto è di casa: “L’Aquila e Ascoli, tremano e non cascano”, diceva un motto popolare tramandato da madre in figlio. Un motto insensato, anche alla luce delle distruzioni verificatesi a L’Aquila nel 1400 e nel 1700…La Casa dello studente, infatti, crollè catastroficamente e uccise 15 persone. Chi sostiene oggi di aver fatto sempre il proprio dovere si trova di fronte ad un dato di fatto indiscutibile: il crollo. Della casa e non dell’edificio attaccato alla casa. Cosa accadde?
Altri interrogatori avranno luogo nei prossimi giorni: si passerà alla situazione del San Salvatore e ai crolli degli edifici privati.


31 Ottobre 2009

Categoria : Cronaca
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