Agguato Pavone, forse un rapinatore
Montesilvano – Carlo Pavone (che resta grave, in stato di coma) è un professionista serio, la sua azienda informatica è a posto, la sua vita privata sembra irreprensibile, in famiglia è padre e marito esemplare. Chi gli ha sparato in testa, in via De Gasperi, tre sere fa, sicuramente per ucciderlo?
L’agguato di Montesilvano si rivela un enigma, man mano che il tempo passa e le indagini fanno luce sulla vita del Pavone, sui suoi amici, conoscenti, collaboratori e parenti. Tutto, per quel che emerge, pare a posto, o almeno non viene alla luce alcun dettaglio che possa far pensare ad una vendetta, ad uno sgarbo, ad un feroce livore spinto fino alla volontà omicida.
Per gli inquirenti, quindi, resta in piedi l’ipotesi di un tentativo di rapina da parte di qualcuno che aspettava Pavone in strada (sapendo che sarebbe sceso per depositare i rifiuti nel cassonetto) o addirittura transitava per caso. E’ anche possibile qualche altra spiegazione, basata sulla casualità , ma accanto al corpo del ferito è stato trovato un coltello.
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