Addio al vigile, lo Stato stia lontano
Pescara – Addio commosso, senza retorica e parole di circostanza dai politici, dalle istituzioni, dallo Stato, per il vigile. Tanta gente, commozione profonda, silenzi eloquenti. Ma non un funerale di Stato, rifiutato e rispedito al mittente.
“Te ne sei andato troppo presto per fare cio’ che amavi: prestare soccorso anche a costo della tua stessa vita come hai dimostrato la mattina del 25 luglio”. E’ uno dei momenti piu’ toccanti della cerimonia funebre per Maurizio Berardinucci, il pompiere morto sabato a Roma, a seguito delle ferite riportate nella esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio fratelli Di Giacomo.
A parlare e’ una delle figlie del vigile eroe che tra le lacrime e la commozione dei presenti ha ricordato il padre. “Non hai – ha proseguito – esitato neanche un attimo, purtroppo, dopo tre mesi da quella mattina ci hai lasciato. Tutti ti definiscono eroe, parlano di te come una persona speciale, per noi lo sei sempre stato papa’. Non abbiamo avuto abbastanza tempo per dimostrarti il bene che ti volevamo, ma anche con le piccole incomprensioni abbiamo cercato sempre di darti tutto il nostro amore”.
CORDOGLIO ALFANO – “Esprimo i miei sentimenti di profondo cordoglio e di affettuosa vicinanza”. E’ il messaggio del ministro dell’Interno Angelino Alfano rivolto alla famiglia del vigile eroe Maurizio Berardinucci e al Corpo dei vigili del fuoco, letto durante la cerimonia funebre del pompiere morto sabato a Roma, a seguito delle ferite riportate nella esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio fratelli Di Giacomo.
Alla cerimonia hanno partecipato il capo dipartimento dei vigili del fuoco Alberico Di Pace, il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco Alfio Pini.
VALENTINETTI – La “forza e il coraggio” di Maurizio Berardinucci, sono stati sottolineati, nel corso della cerimonia funebre nella cattedrale di San Cetteo, dall’arcivescovo di Pescara Penne, Tommaso Valentinetti. Rivolgendosi ad una chiesa gremita, Valentinetti, rifacendosi al Libro di Giobbe e al Vangelo di Giovanni, ha messo in evidenza che nel giorno in cui si celebrano tutti i defunti, siamo costretti a fare i conti con la realta’ della morte che rapisce i nostri cari, rapisce tutti noi, e questo e’ il mistero della fede.
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