Agguato: Pavone grave ma stabile
Montesilvano – Restano gravi, ma stabili, le condizioni di Carlo Pavone, ingtegnere informatico e imprenditore di 42 anni di Montesilvano che due sere fa e’ stato trovato in viale De Gasperi, con un proiettile in testa. E’ ancora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Pescara, in prognosi riservata.
Gli accertamenti sulla vita di Pavone, sposato e padre di due figli, vanno avanti a 360 gradi per capire se qualcuno poteva avercela con lui al punto tale da organizzare un agguato.
Tra le ipotesi il tentativo di rapina, la vendetta di qualcuno che ha avuto o ha rapporti con Pavone, che lavora nel campo dell’informatica, o il gesto sconsiderato di un folle. L’uomo e’ stato colpito mentre andava a gettare i rifiuti e poi abbandonato in strada, dietro un cassonetto, dove qualcuno ha sentito dei lamenti. Vicino a lui, tra i cespugli che si trovavano a terra, e’ stato recuperato un coltello, ma non si sa ancora di chi sia, e saranno i carabinieri del Ris ad esaminarlo cosi’ come dovranno esaminare un proiettile. Dopo un intervento chirurgico il proiettile e’ stato recuperato e si dovra’ capire con esattezza di che calibro si tratti. Nessun bossolo, quindi potrebbe aver sparato un revolver.
I carabinieri hanno gia’ recuperato e dovranno visionare nelle prossime ore le immagini riprese dalle telecamere di un bar che si trova nella zona dove vive Pavone, che l’altra sera aveva da poco cenato con moglie e figli quando e’ uscito ed e’ stato colpito in strada. Intanto si indaga anche nell’ambiente degli amici e dei parenti dell’ingegnere. Tutte le ipotesi sulle cause dell’agguato, dicono i carabinieri, restano al momento valide. Non si escludono neppure quella del gesto di un folle o di una origine passionale. Niente fa pensare a questa possibilità , ma è chiaro che occorre sondare ogni retroscena, ogni situazione pregressa.
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