Libertà di stampa e…negazionismo


L’Aquila – (di Paolo Vecchioli, avvocato) – Finalmente una legge a tutela della libertà di pensiero,opinione e di stampa cioè dei giornalisti mentre,contemporaneamente, il senato della repubblica invia alla camera dei deputati altra legge che vietando il negazionismo genera il “reato d’opinione” nell’assordante silenzio dei soliti benpensanti sedicenti tali e/o professionisti del dissenso pilotato e sinistro anche ad personam.
Se una legge negasse tutte le stragi e la pulizia etnica del regime comunista di Pool Pot e/o le stragi relative alle purghe staliniane con il conforto ed il supporto del Migliore che eliminava gli italiani non allineati,oppure la pulizia etnica operata dai gendarmi del mondo in danni dei Pellerossa in America e/o quella degli Armeni come quella dei comunisti titini alle Foibe ed a guerra finita e perché non anche e non per ultima la pulizia etnica operata dall’Italia con i bombardamenti democratici in Serbia dove per la prima volta dal 1943 e con il governo e premier D’Alema, gli aerei con il tricolore hanno colpito pare anche convogli di civili oltre che “obiettivi strategici” ma sul punto è “negato” ogni approfondimento,dicevo se si verificasse quanto precede e tutti fossero impediti dal negare non solo la verità che pare non rilevare nel contesto che ci occupa,ma il verificarsi degli avvenimenti de quibus cioè le stragi ut supra ed ogni altra conseguenza delle stesse ciò sarebbe discutibile e sicuramente liberticida e dovrebbe far starnazzare i sedicenti democratici a gettone perchè anche se una legge nega tutte le stragi cioè la verità,almeno però ha la caratteristica di essere “generale” ( tutte le stragi sic. ) e non “particolare” ,mentre il negazionismo democratico approvato in senato va in una sola direzione e con rilievo penale a prescindere generando una norma assurda ed palesemente illegittima che punisce le mere opinioni.
Alla faccia di chi ha ululato alla luna per le leggi ad personam e mai per le sentenze ad personam con palese sinistro strabismo ed oggi legifera per tutelare la libertà di stampa ed evitare il carcere a chi manifesta opinioni sulla stampa et similia e,contemporaneamente, tace e/o ignora il tentativo d’introduzione di una norma liberticida che vieta l’opinione a chiunque dissenta.
Idem dicasi per la presunzione di legiferare ad hoc per reati che vedono coinvolti gli omosessuali senza spiegare se gli agognati inasprimenti di pena si producono quanto un gay le prende e/o anche quando le dà cioè ed a scanso d’equivoci,quando commette un reato e come se l’art. 61 del vigente CP ( aggravanti specifiche ) non valga per chi è omossessuale ma per tutti “gli altri “,così producendo disparità di trattamento e discriminazione di chiunque non omossessuali che commette e/o subisce un reato punito rebus sic stantibus e qualora la camera approvasser a sua volta la legge de qua ,in modo bagattellare.
Anche la legge sul “femminicidio” cui prodest se a monte difetta un rilievo culturale di educazione capillare che rimuova i residui di una condizione anche sociale degradata e ridia dignità a tutte le vittime individuandole appunto tutte,quindi anche quelle che nel più completo degrado e solitudine socio/culturale e spesso anche economica commettano reato.
Evitare comunque la rilevanza mediatica dei fatti portati alle cronache e nei processi celebrati fuori dalle aule di giustizia e senza alcun contraddittorio.
Quando non sarà più rilevante e cogente sbattere il mostro in prima pagina succederà come per i Rotweiler che non fanno più notizia da qualche tempo perché diventati vegetariani buoni ed inoffensivi oppure sono tutti morti.
E’ pericoloso legiferare sotto la spinta emotiva della piazza e/o dei media e sempre si è costretti a tornare sui propri passi e rivedere ogni questione e guasto determinatosi in danno dei cittadini oltre che di Pantalone che paga l’emotività indotta dai soliti noti che lucrano con l’audience e fanno scalate politiche .


29 Ottobre 2013

Categoria : Senza categoria
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