Il 26 la Madonna degli avezzanesi

Avezzano – Il 26 aprile i marsicani, ma gli avezzanesi in modo speciale, celebrano la Madonna di Pietraquaria, santuario nella diocesi cittadina. La notte tra 25 e 26 si accendono nei quartieri della città i fuochi, detti focaracci, e attorno nel chiarore e nel calore delle fiamme (spesso a primavera di notte fa ancora fresco o freddo) si raduna la gente: si trascorre insieme la notte o almeno la prima parte, scherzando, mangianco, giocando e pregando. Per i giovani è un’occasione per stare insieme. Della Madonna sanno poco o nulla, ma se la tradizione è piacevole, la osservano.
Maria di Pietraquaria è una Madonna legata a prodigi e miracoli, saldi nella fede popolare. La venerazione proviene da tale convinzione. Il santuario si trova sul Salviano, dice una tradizione probabilmente fiabesca, nel luogo in cui un pastorello muto e sordo per miracolo ottenne dalla Madonna apparsagli sulla montagna parola e udito. Un chiaro richiamo ad un analogo miracolo di Gesù Cristo, in altri tempi e luoghi. Un’altra storia, più vaga, narra di un ritratto della Vergine finito sotto le macerie durante la battaglia detta di Tagliacozzo tra Angioini e Svevi. L’ultimo episodio della breve vita di Corradino di Svevia, che perse e fu poi ucciso dall’implacabile re francese. Il ritratto esiste solo in vaghi e imprecisi racconti, nessuno ne sa molto, perchè andò distrutto.
Comunque la festa di Pietraquaria dei frati cappuccini è molto sentita tra gli avezzanesi: la Madonna appare come la madre alla quale chiedere qualcosa di prezioso, di vitale. Di questi tempi, le richieste saranno davvero molte. Speriamo che davvero lassù qualcuno faccia qualcosa per chi merita. E magari anche per chi merita di meno: carità cristiana… (G.Col.)

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