Servono ancora i posti di controllo?
L’Aquila – Da Franco Taccia riceviamo: “Gentile Direttore, senza tanti giri di parole, sa spiegarmi a cosa servono ancora i posti di controllo dell’esercito, in città , considerando che chiunque può infilarsi dove vuole, in auto o a piedi, passando magari da una strada alle spalle della postazione?
Anche alla luce delle innumerevoli “visite” ladresche in case abbandonate e dei rinvenimenti di refurtiva realizzati ad opera delle Forze dell’ordine, che ne confermano appunto l’inutilità . Aggiungendo che se non erro la regione Abruzzo paga al Ministero della Difesa (italiano, non di un altro paese) per le attività di controllo svolte dai militari.
Sbaglio o in Italia paghiamo già le tasse?”.
(Ndr) – Se fossimo in una città normale, verrebbero installati dei divieti, e sarebbero adoperati dei vigili per farli rispettare. Altrove in Europa se c’è un divieto di sosta, non si sosta perchè c’è il divieto, mica la pena di morte o la garrota. I posti di controllo sono sempre stati inutili, tranne che nel 2009, perchè facilmente violabili, collocati in modo irrazionale, e costosi. Infatti chiunque o quasi entra ed esce quando vuole. Noi stessi lo facciamo regolarmente, senza neppure schermirci dietro il tesserino giornalistico o la macchina fotografica.
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