Il vestito double face
(di Stefano Leone) – “Scusate…” per dirla come un divertentissimo spot di una nota compagnia telefonica, scusate dicevo, la mia ignoranza crassa ma non arrivo a comprendere come un soggetto, sindaco di una località X, con un incarico di partito da “number one” a livello regionale, viene eletto in Parlamento e, continua ad esercitare il mandato di primo cittadino. L’ignoranza che mi contraddistingue, mi porta a pensare che fare il sindaco è impegnativo, amministrare una comunità, non è come gustare lo zucchero filato al luna park. “E’ impegnativo…”, “Non si può fare part-time…”, “Bisogna dedicare tutto il proprio tempo…”, “Ci vuole passione impegno e competenza…”, “Si fanno tante rinunce anche sacrificando gli affetti della famiglia…” queste sono frasi ascoltate più o meno spesso da sindaci di ogni colore politico. Ariecco allora l’ignoranza che si ripropone solerte e totale: come si fa a svolgere (bene) l’incarico di sindaco essendo chiamato a svolgere (bene) anche quello di parlamentare? La mia ignoranza mi porta a pensare che, o non è vero che fare il sindaco sia poi così impegnativo, o non è vero che fare il parlamentare sia poi così impegnativo, oppure, ma sicuramente sarò ignorante anche su questo, non sono vere tante cose che la politica parlata diffonde come dogmi incancellabili e inconfutabili. Insomma a me pare che sia un po’ come indossare sempre lo stesso vestito. Solo che ha due facce: una color fumo di Londra, (si chiama così mi sembra quel grigio tanto democristiano), per sedere in Municipio, l’altro, blu notte per sedere in Parlamento. Ma è sempre lo stesso abito. Prima o poi, o il grigio o il blu si sbiadirà giocoforza. E’ nella natura delle cose.
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