“Fracassa sbugiarda Brucchi”
Teramo – Riceviamo da Teramo Vivi Città : ” In questi giorni il consigliere Franco Fracassa, cercando di attribuirsi il merito, ha sbandierato ai quattro venti la notizia che è stata sistemata l’area del Ponte a Catena.
Purtroppo per Fracassa la verità è un’altra quindi sarebbe ora di farla finita con la politica delle frottole. Sia ben chiaro che i lavori fatti nell’area del Ponte a Catena sono stati realizzati dall’ANAS con l’impegno costante dell’assessore Giorgio Di Giovangiacomo. Come risulta anche dagli atti del Ruzzo, la richiesta per l’impianto fognario è stata fatta da Di Giovangiacomo e lo stesso assessore ha sollecitato e seguito tutti i lavori.
Forse il consigliere Fracassa voleva fare bella figura con i suoi amici e parenti che vivono in quella zona ma non è politicamente corretto cercare di costruirsi una dignità politica sulle spalle degli altri. Comunque, dire che tutta l’area del Ponte a Catena è stata riqualificata, è una vera bufala visto che il ponte è decadente e il territorio è nel totale degrado.
A protezione dei pedoni che attraversano il ponte c’è una transenna legata con del ferro filato arrugginito, oppure una ringhiera rotta e staccata dalla struttura portante. Senza contare che l’asfalto presenta molte insidie ed una è costituita proprio dal cordolo che si è creato con i lavori fatti in questi giorni.
In ogni modo Fracassa durante una intervista televisiva, preso dalla foga di apparire un punto lo ha chiarito, il contratto per la ristrutturazione del ponticello che attraversa il fiume a Villa Pavone è stato firmato tre giorni fa ed i lavori forse inizieranno a novembre.
Allora una domanda viene spontanea, se Fracassa afferma che l’accordo con l’impresa che ristrutturerà ponticello è stato firmato tre giorni fa, perché il sindaco Brucchi ad agosto disse che il contratto con la ditta appaltatrice era stato già firmato ed i lavori sarebbero iniziati a settembre 2013..?
Signori politicanti quando cercate di regalarvi degli spot elettorali gratuiti, prima di correre il rischio di contraddirvi e scadere nel ridicolo, mettevi almeno d’accordo sulla favoletta da raccontare”.
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