Tassa… a scopo ritardato


Se agli italiani venisse imposto di pagare uno o due centesimi di più il metano (da autotrazione), e magari anche gli altri carburanti, spunterebbero senza problemi i soldi per ricostruire L’Aquila. Una minitassa di scopo per cinque o sei anni, ed ecco il miliardo e due annuale che pare proprio, attualmente, non ci sia.
Una tassa… a scopo ritardato, visto che il sindaco Cialente l’aveva chiesta circa 4 anni fa. E che in parte è poi arrivata, con l’aumento – già attuato – delle marche da bollo. Oggi è opinione condivisa, che diventa richiesta formale, e nessuno si scandalizza, perché è evaporata la favoletta di Berlusconi che non voleva mettere le mani in tasca agli italiani. Bella forza, non mettere le mani in tasca e non ricostruire. I vip dello schiodato empireo romano – quello dei palazzi che contano – non possono prenderci in giro più di quanto abbiano finora fatto: è ridicolo (ma l’Italia ormai è un campionario di ridicolaggini) negare uno o due centesimi di tasse, quando sui carburanti (e chi sa su cos’altro) paghiamo l’alluvione del Polesine, le case popolari e qualcuno ipotizza anche i danni delle guerre puniche ai discendenti di Annibale. Letta provi ciò che non è mai riuscito a nessuno, lui così compito e curiale: far diventare seria l’Italia.



23 Ottobre 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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