Gli arischiesi, accorata petizione al vescovo: “Siamo soli, vogliamo riaggregarci”


ArischiaArischia – Gli arischiesi smarriti e senza più un luogo di aggregazione hanno inviato al vescovo Molinari una petizione, davvero singolare e unica nel suo genere. Eccola. “Eccellenza Reverendissima, Arischia dista circa 10 Km dal capoluogo ed è una delle frazioni maggiormente isolate del comune dell’Aquila. Conta circa 1700 abitanti: la quasi totalità della popolazione è di religione cattolica e si raccoglie attorno alla Parrocchia S. Benedetto. Prima che l’evento sismico distruggesse il centro storico e danneggiasse profondamente l’Abbazia intitolata a S. Benedetto, la popolazione di Arischia disponeva dei luoghi di aggregazione tipici di una comunità come la scuola, il circolo anziani, le sedi di associazioni.
A causa del terremoto la scuola Primaria è stata abbattuta; i saloni parrocchiali, così come la canonica ed il circolo per anziani, sono stati resi inagibili. Molti arischiesi hanno subìto gravi danni alle proprie abitazioni e parte della comunità non potrà quindi tornare presso la propria casa.
Ad Arischia si stanno realizzando costruzioni antisismiche, nelle quali verranno ad abitare più di 360 persone; la parrocchia inoltre sta crescendo anche perché sono molte le persone dell’Aquila che sono venute a vivere ad Arischia in affitto.
Dal 1° Novembre 2008 la Parrocchia è guidata da Don Martino Gajda, un giovane sacerdote polacco ordinato presso l’Arcidiocesi aquilana. Al momento Arischia non dispone di alcuno spazio comunitario.
Presto la tendopoli verrà del tutto smantellata e con essa il tendone mensa nel quale vengono celebrate le Sante Messe; i parrocchiani, non avendo nessun luogo di culto e di catechesi, si sentono smarriti.
Nello stesso tempo, c’é il desiderio di riprendere le attività pastorali e di tornare ad avere un luogo che sia un punto di riferimento per tutti.Subito dopo il terremoto il parroco si è preoccupato di trovare un luogo dove poter celebrare la Santa Messa e in ogni incontro con l’arcivescovo il parroco ha esposto questo problema. Sua Eccellenza ha sempre garantito che Arischia avrebbe presto ricevuto un luogo di culto.
Oggi ci troviamo di nuovo a porre la nostra domanda: “Quando?”
Fra poco nel calendario liturgico ricordiamo la solennità di tutti i Santi, noi siamo rimasti senza niente e non abbiamo un luogo dove poter celebrare la Santa Messa. Per questo motivo, ancora una volta, fiduciosi di una risposta concreta, ci rivolgiamo a Sua Eccellenza con la seguente domanda: “Quando Arischia avrà un luogo di culto?”
I sottoscritti, fiduciosi nella benevola accoglienza della presente richiesta, si affidano alla paterna attenzione di Sua Eccellenza e sollecitano la Vostra benedizione. Rispettosamente e devotamente in Cristo Signore”.


29 Ottobre 2009

Categoria : Cronaca
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