Settembre 2012, per la sanità l’Abruzzo ha… due “b” – Nessuno ha ancora rimediato


Pescara – Riccardo dell’Associazione Zapping riporta alla luce un’assurda storia, che a detta di molti poteva accadere solo in una regione in cui – ignoranza a parte – c’è chi sbaglia il nome dell’Abruzzo, lo sbaglio non viene corretto e non risulta che qualcuno abbia pagato o sia stato riconosciuto responsabile, con le relative conseguenze.
“Era settembre 2012 quando 65mila abruzzesi ricevettero tessere sanitarie con tanto di errore grammaticale – alla voce Regione infatti, Abruzzo è stato scritto con due “b”-. Bene a distanza di oltre un anno, nonostante le rassicurazioni da parte della Sogei, sono in molti a non aver ricevuto la tessera corretta”.
A dirlo è il renziano Giampiero Riccardo, presidente dell’associazione Zapping che all’epoca dei fatti segnalò sul suo blog, pubblicando una foto ricevuta da un teatino, lo scandalo delle tessere. “A pochi giorni di distanza dalla diffusione della notizia – prosegue Riccardo – la Regione chiese chiarimenti alla Sogei, la società informatica che gestisce per conto del Ministero delle Economie e delle Finanze la stampa dei tesserini che si impegnò con un comunicato ufficiale (in allegato) a sostituire le tessere sanitarie con la dicitura errata. L’operazione, che a detta della Sogei era già stata attivata il 21 settembre 2012, non avrebbe comportato nessun tipo di onere a carico del cittadino e dello Stato. Nell’attesa, gli “abbruzzesi” vittime dell’errore avrebbero comunque potuto utilizzare la tessera sbagliata valida fino a sostituzione”. “Insomma oltre il danno anche la beffa – continua -. Non solo la Sogei in più di un anno di tempo non è riuscita a porre rimedio alla questione, spedendo in tempo utile a tutte le vittime dell’errore la tessera corretta, ma al tempo stesso la Regione Abruzzo sembra aver dimenticato la grossolana vicenda, non andando a controllare, come avrebbe dovuto, che lo strappo fosse stato ricucito a dovere”.
“Vien da sospettare – conclude Riccardo – che lo scarica barile da parte della Direzione Sanità della Regione Abruzzo e le rassicurazioni della società appaltante, siano state un maldestro tentativo di nascondere sotto il tappeto l’ennesima inefficienza consumata e, a questo punto reiterata, nella pubblica amministrazione”.
E’ necessario, anche per dignità, che la situazione sia sanata velocemente e che i cittadini conoscano i nomi di cui ne è responsabile, a qualsiasi livello. Gente che non conosce il nome della propria regione non dà ai cittadini molta fiducia…


22 Ottobre 2013

Categoria : Cronaca
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