Sanità, una mano preziosa dal Veneto
L’Aquila – L’eccellenza della sanità veneta a servizio della fascia più debole della popolazione dell’Abruzzo: l’assessore alla Protezione Civile Elena Donazzan, nel corso della visita al Centro Operativo Misto 4 di Pianola, nel comune de L’Aquila, ha illustrato i buoni risultati del progetto di telemedicina Nest messo a disposizione dal Veneto e utilizzato nelle tendopoli.
Il NEST (Nucleo Emergenze sanitarie territoriali) è stato posizionato dagli operatori dell’Azienda ULSS n° 5 del Veneto (Arzignano, in provincia di Vicenza) in collaborazione con la direzione della Protezione Civile della Regione Veneto nelle zone terremotate de L’Aquila a Rocca di Mezzo e a Collemaggio. Tre infermieri, un tecnico di radiologia, un autista, un medico ed un ingegnere coordinati dal dottor Giampaolo Stopazzolo (referente dell’Area vasta delle tecnologie informative sanitarie della Provincia di Vicenza) hanno installato le attrezzature mobili che stanno per essere utilizzate d’intesa con l’ASL de L’Aquila sulla popolazione afflitta dal sisma.
L’accordo fra la Regione Veneto e la Regione Abruzzo – voluto e realizzato dall’assessore Elena Donazzan – ha messo a disposizione della popolazione de L’Aquila:
- una radiologia mobile per soggetti “fragili” ancora in tendopoli o già rientrati nelle proprie residenze o in casa di riposo
- un servizio di telecardiologia per soggetti fragili non in grado di camminare
- un servizio di teleassistenza domiciliare per pazienti anziani sofferenti di più patologie.
Il NEST (Nucleo Emergenza Sanitaria Territoriale) è composto da una centrale operativa installata in un container come presidio di base. A questa centrale fanno riferimento gli operatori di una “ATI”, (Assistenza Territoriale Integrata), che possono raggiungere i pazienti sul territorio.
A L’Aquila sono stati posizionati due shelter (container) opportunamente attrezzati come centrali avanzate di telemedicina ed è presente NESA (Next Satellite Advanced Telemedicine), l’ambulanza dotata di tecnologia radiologica mobile digitale.
Inoltre sono disponibili tre valigette con i device per la rilevazione di bioparametri (pressione arteriosa, pulsiossimetria, peso, coagulometria, glicometria, elettrocardiogramma) da parte degli infermieri professionali direttamente a casa dei pazienti. I dati raccolti in modalità digitale vengono poi riversati sul server presente sullo shelter ed inviati via satellite al server remoto situato presso l’azienda ULSS n°5 Ovest Vicentino che li rende disponibili su web a tutti gli operatori che seguono i pazienti.
Tutti i cittadini assistiti da questo servizio vengono dotati di una smart card in grado di ricostruire una anagrafica minima, che viene allineata con quella regionale.
“Il Nest operativo nelle zone colpite dal sisma in Abruzzo – afferma il dottor Giampaolo Stopazzolo – è sicuramente una delle prime unità mobili per l’emergenza sanitaria che integrano tutte le applicazioni necessarie per una diagnostica digitale di base. Per la realizzazione del progetto è stato fondamentale l’aiuto della Protezione civile della Regione Veneto e la collaborazione degli operatori dell’ASL de L’Aquila. Ritengo che questo modello possa assistenziale possa essere utilizzato dagli Aquilani soprattutto al di fuori delle emergenze per allargare la base dei pazienti raggiunti muovendo i dati e non le persone come già accade da noi nell’Ovest Vicentino”.
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