Crolli, sentito il primo degli indagati
L’Aquila – Anche ai cronisti più aggerriti era sfuggito che il primo indagato, il dirigente della Provincia Vincenzo Mazzotta, era già stato sentito nell’inchiesta sui crolli nel sisma. Lo ha interrogato il PM Picuti, presente un avvocato, e il Mazzotta ha dato la sua versione dei fatti, sostenendo la propria correttezza. Si tratta del filone della maxinchiesta che riguarda i crolli nel Convitto nazionale , con alcune vittime, in cui è indagato anche il direttore dell’istituto. L’interrogatorio c’è stato 48 ore fa, in grande riservatezza. Gli altri indagati saranno interrogati nelle prossime ore, fino al 5 novembre. Stasera il difensore di Luca D’Innocenzo, responsabile della Casa dello studente e assessore comunale dimissionario. avv. Fabio Alessandroni, ha ribadito che saranno esibiti documenti e portati elementi sufficienti, a suo giudizio, a scagionare D’Innocenzo. Serenità e fiudcia nei magistrati, perchè “Luca è persona a posto”. Su alcuni aspetti della vicenda Alessandroni non risponde ai giornalisti e preferisce attendere la conclusione delle indagini. Una vicenda delicata, comprensibile il riserbo.
Toccherà poi ad altri, in relazione ai crolli nei condomini, che hanno causato una sequela di vittime. Le indagini della magistratura riguardano sicuramente, perchè ci sono una decina di denunce circostanziate, i mancati allarmi sulla pericolosità dello sciame sismico, con scosse anche forti, durato mesi prima del 6 aprile; riguardano rapporti scientifici (ormai numerosi, ogni tanto ne spunta uno nuovo) sul rischio sismico a L’Aquila, dagli anni Ottanta a poco prima dell’inizio dello sciame che ha portato al disastro del 6 aprile. Uno sciame che non durava da mesi, ma da anni, specie nell’Alta Valle dell’Aterno. Quando si accentuò, gli scienziti addetti al rischio non ritennero che vi fosse pericolo, tentarono la strada del minimalismo. E qualcuno, dando loro fiducia, restò a casa e
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