“Bagni Madonna Fore, che scempio”
L’Aquila – Vuoi vedere che persino un bagno pubblico alla chiesetta della Madonna Fore diventa un problema? Tutto può accadere. Carlo D’Emilio, comitato cittadino, scrive al sindaco e alla fondazione Carispaq e chiede a gran voce di sospendere tutto: “Recentemente l’Assessore Moroni, ha annunciato alla città, con enfasi e proclami, la riqualificazione dell’area della Madonna Fore, ma a noi abitanti della zona, la realizzazione di “Bagni in Bella Vista” sul piazzale antistante la chiesa, danno un profondo senso di degrado a dir poco scandaloso anche se ricoperti con pietra e tegole antiche.
Non è la prima volta che l’assessore Moroni ci costringe ad intervenire e contestare le sue iniziative a partire della Perdonanza, una vera e propria “sagra contadina” di pessimo gusto e di scarso valore artistico-religioso con il trasporto di Papa Celestino su un carro antineve.
Per non parlare della cementificazione di Piazza d’Armi con centro commerciale, direzionale e culturale, un vero sperpero di verde pubblico a danno della città ed ancora dei lavori su Via Corrado IV un’opera ciclopica che ha invaso parte di Piazza d’Armi e penalizzato tutti i commercianti della zona senza risolve il problema del traffico o con l’immobilismo dimostrato sulla rotatoria di Pettino o su quella ancora da realizzare a Coppito dove il traffico è particolarmente intenso.
L’ultima pessima opera pubblica, dicevamo, è nell’area della Madonna Fore, una struttura medioevale ristrutturata negli anni, con la realizzazione di inutili contapassi e “bagni scandalosi” messi nell’area antistante la chiesa, proprio a fianco di un sentiero scavato nella roccia che sale nella pineta fino ad arrivare alla Crocetta , un vero scempio, un’opera da bloccare immediatamente. Affinché il progetto dell’area venga rivisto, chiediamo al Presidente della Fondazione Carispaq di sospendere il finanziamento dell’opera contestata ed al Sindaco Cialente di valutare il ritiro della delega dei Lavori Pubblici a Moroni, vista la ripetuta incapacità amministrativa più volte dimostrata dall’Assessore”.
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