CASE invece di Ater, no di RapagnÃ
L’Aquila – Rendere la discusse new town di case antisismiche in legno permanenti, anzi usarle come alloggi popolari stabili chi sa per quanti anni? Per Mia Casa non è una buona idea, tutt’altro. A prescindere dalla possibile utilizzazione di decine di dissuasori sismici fasulli, come emerge dal processo celebratosi giorni fa.
“La proposta lanciata dal capogruppo di Futuro e Liberta’ Enrico Verini di non ricostruire le case popolari danneggiate dal sisma e dare agli assegnatari gli alloggi del progetto C.A.S.E. in una delle 19 New Town, e’ improponibile e inattuabile. E’ frutto di una ‘riflessione’ che e’ fuori da ogni contesto legislativo e giuridico e non e’ nella disponibilita’ dei ‘soggetti proponenti’ e del medesimo Consiglio comunale”.
Lo afferma, in una nota, il coordinatore regionale del Mia Casa Abruzzo Pio Rapagna’. La “ricostruzione pesante” della Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata regionale – spiega attiene ad altri soggetti attuatori, come il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e la medesima Ater, scelti ed individuati in base a Leggi, Ordinanze e finanziamenti nazionali, mentre alcuni ‘spregiudicati’ Consiglieri comunali dell’Aquila, trascorsi ormai 4 anni e 6 mesi dal terremoto, propongono ‘addirittura’ di non ricostruire.
La competenza della ricostruzione ‘pubblica’ – spiega Rapagna’ – e’, in parte dello Stato, in parte dell’Ater ed in parte degli Assegnatari ed Inquilini che per la realizzazione delle loro abitazioni hanno ‘contribuito’ attraverso una Legge ‘di scopo’ come quella che ha istituito la GES.CA.L (Gestione Case Lavoratori), con l’impegno e il ‘patto costituzionale’, da parte dello Stato, di poter accedere, attraverso l’uso del risparmio popolare, alla proprieta’ della abitazione e al ‘futuro’ riscatto”.
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