Sarà davvero lì sotto Porta Barete?


L’Aquila – (Foto: la cinta muraria lungo via Vicentini, l’edificio a ridosso della muraglia oggi demolito, e un disegno seicentesco che ritrae chiaramente porta Barete, l’antiporta e il fontanile esterno) - Lungo via Roma ci scorgono chiaramente i lavori di scavo e sondaggio del sottosuolo nell’area in cui si trovava un edificio abitativo demolito. Sarà davvero lì sotto, ci si chiede, l’antica porta Barete che si vorrebbe riportare alla luce con la sua antiporta e un fontanile di pietra davanti, all’esterno? Guardando la cinta muraria su via Vicentini, che conserva un torrione di guardia ancora in piedi, e seguendo idealmente l’andamento della muraglia sotto il manufatto di cemento lungo via Roma, la posizione dell’antica porta quasi si indovina.
I sondaggi degli archeologi per scoprire se l’edificio esiste ancora, nella massa terrosa di riempimento, serviranno sicuramente a stabilire come stanno le cose. Secondo alcuni esperti e studiosi, la porta potrebbe esistere, e in passato sarebbe stata soltanto interrata. Anzi, essere rimasta per più di un secolo coperta, potrebbe essere servito a preservarla.
Pensando che il progetto di recupero possa realizzarsi, è facile immaginare l’elegante struttura della porta e dell’antiporta, con le sue torrette e la muraglia a destra e a sinistra, zone verdi di fronte, pulizia, ordine e una buona illuminazione notturna. Il colpo d’occhio sarebbe spettacolare, e L’Aquila acquisterebbe, almeno nella zona, l’aspetto che avrebbe sempre dovuto avere: una città medievale (l’area storica) circondata da mura ben manutenute, protette da spazi verdi e viali pedonali, ricca di torri e porte. Un’immagine consona al contesto storico europeo che è agevole trovare per esempio in Francia, dove molte città sono appunto conservate in questo modo secondo una verosimile e corretta identità epocale. A Rieti, città evidentemente in passato ben amministrata, da decenni si sono valorizzate le mura.
A L’Aquila si sono lasciate crollare e schiacciare da edifici a ridosso, molte porte sono andate perdute o sono sparite nell’edificazione selvaggia. La porta accessibile da viale Duca degli Abruzzi, presso l’ex ospedale, fu restaurata anni fa e subito abbandonata ai vandali, alla sporcizia e alla vegetazione selvaggia. Stratificate e colpevoli incapacità amministrative, ignoranza pura e semplice alloggiata nei palazzi del potere, vera identità di ciarlieri e inetti politici incapaci di scelte omogenee con la natura fisica del nucleo storico aquilano. Che è puramente e vistosamente medievale.
Altro che città della cultura… Una boriosa spilla di latta appuntata su baveri che non l’hanno mai meritata. Di fatto, devastazioni, violazioni, affermazione di interessi e malcostume. Spesso gangsteristiche prepotenze.
Oggi si può fare qualcosa di bello e davvero innovativo, e speriamo che il buon gusto, la convinzione del valore della cultura come sola ricchezza perenne, prevalgano. L’attenzione del sindaco e dei suoi delegati è sicuramente un buon sintomo di innovazione. Una svolta attesa da sempre.


16 Ottobre 2013

Categoria : Cultura
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