Blundo su centrale biomasse
L’Aquila – Scrive la senatrice Enza Blundo: “più di 3000 i cittadini che hanno firmato la mozione per impedire la costruzione della centrale presso il nucleo industriale di Bazzano che comporterebbe gravi conseguenze per l’ambiente circostante oltre ad un drastico peggioramento della qualità di vita. Infatti, nei due convegni che si sono tenuti a L’Aquila, sono stati esposti insindacabili elementi, con documenti e studi, recepiti anche dai legali incaricati di curare il ricorso al TAR, che vanno a contestare le superficiali rassicurazioni fornite dalla Futuris. Tale mole di materiale comprende le valutazioni di incompatibilità ambientale e sismica, il mancato coinvolgimento di tutti gli Enti preposti, studi che testimoniano l’elevato pericolo per la salute umana con analisi sul significativo aumento del rapporto costi / spesa sanitaria pro-capite per la cura delle conseguenti gravi malattie non solo respiratorie.
Quanto suddetto e’ stato consegnato ai consiglieri per stilare una delibera che consideri tutto ciò a fronte di un risparmio nullo sulla bolletta, come dichiarato dalla stessa società (che rivenderà l’energia prodotta ad un altro gestore), e di una svalutazione immobiliare e fondiaria della proprietà privata. Bisogna poi tener conto di alcuni aspetti che vanno a ridefinire tutto il percorso che ha portato alla situazione attuale; ad esempio è opportuno ricordare l’illegittimità dell’iter autorizzativo, la non conformità del piano di approvvigionamento di biomasse legnose alle reali disponibilità di filiera, le produzioni agricole fortemente penalizzate in qualità e quantità , i numerosi interrogativi sulla modalità di stoccaggio del combustibile, l’incompletezza progettuale (tuttavia autorizzata) per un millantato teleriscaldamento (attraverso tubi di acqua calda) del Progetto C.A.S.E. di Bazzano, cose che non giustificherebbero la devastazione economica e sanitaria di un intero territorio. Facendo un’analisi costi-benefici, L’Aquila e il territorio pagheranno pesantemente e in maniera irreversibile la scelta di vocare la propria economia alle biomasse.
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