“Governo, sii serio e chiaro sulla ricostruzione”
L’Aquila – (di G.Col.) – CI SARANNO O NO I SOLDI PER L’INTERA RICOSTRUZIONE? – E’ venuto il tempo, che non è più delle mele o delle prugne, ma delle bacche blu che precedono l’interno. Siamo stanchi, abbiamo esaurito pazienza, risorse psicologiche, tolleranza. La Pezzopane, da aquilana doc, percepisce tutto ciò e riceve dalla gente il messaggio, anche perché lei prova le medesime sensazioni.
Occorre che il Governo assuma (e sottoscriva) atteggiamenti chiari e definitivi sulla ricostruzione aquilana, più volte enunciati e ribaditi da esponenti politici in visita, arrivati a rassicurare e poi spariti. Occorrono soprattutto parole definitive circa le risorse, nella Legge di stabilità che sta per essere approfondita e discussa. La città e il cratere debbono sapere una volta per tutte se saranno rese disponibili e sicure le risorse per l’intera ricostruzione.
Parole chiare da parte della senatrice aquilana Stefania Pezzopane, illustrate oggi e scritte in una interrogazione urgente al Ministro dell’economia e dello sviluppo. Non una interrogazione come tante altre, come quelle che di solito i politici producono nell’ambito della loro normale attività istituzionale. Un’interrogazione incalzante e ferma, alla quale debbono seguire impegni non più approssimativi e fumosi. Gli stessi durati ormai più di quattro anni e mezzo.
La Pezzopane, evidentemente anche lei stanca di chiacchiere, come la maggior parte degli aquilani che stanno cedendo allo scoramento e all’allontanamento, chiede di sapere sic et simpliciter una cosina da nulla: ricostruire ciò che è andato distrutto il 6 aprile 2009 alle 3 e 32, è sì o no davvero una priorità per il Governo italiano?
Le parole della politica sembrano riferirsi ai sì a ripetizione, che arrivano ad ogni visita di vip (e ormai di visite ce ne sono state tantissime, manca solo papa Francesco, però chi sa…), ma i fatti dicono cose diverse. La Pezzopane, che tutti conoscono come persona poco incline all’emotività enfatica, bensì propensa alla concretezza, chiede ad esempio: perché i soldi della delibera CIPE 135 del 2012 (1,5 miliardi di euro, di cui quasi 1 a L’Aquila) non sono stati interamente trasferiti? Dove sono quelli mancanti, e soprattutto, che fine potrebbero fare? Occorrerà la solita pantomima con relativi strappo di capelli e grida?
Stessa musica per il 2013. Da quanto viene affermato dall’assessore alla ricostruzione Di Stefano, risultano trasferiti 555 milioni, meno della metà per le periferie, e circa 300 milioni per i centri storici.
La senatrice chiede anche «se il Governo intende aprire celermente trattative con gli organismi europei per accedere al finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti, così come accaduto per la ricostruzione in ‘Emilia Romagna». Stesso tipo di catastrofe naturale, situazioni chiaramente analoghe, ma storie differenti. Perché?
Lo stillicidio delle somme, che poi alla fine – pur risicate – arrivano (magari dopo le solite umilianti proteste), è un metodo da melodramma che non dà certezze e non offre coperture e garanzie a chi intende tenere duro, andare avanti, rischiare anziché andarsene. Non è un metodo neppure per risparmiare, visto che poi i soldi vengono elargiti comunque, magari in ritardo e quindi più di quanti ne sarebbero bastati agendo velocemente. E’ solo un metodo per acquisire meriti e visibilità politica, come avviene sempre quando occorre un salvatore della patria da sfoderare?
La Pezzopane esige lealtà , con impegni seri e attendibili, che consentano di abbozzare un futuro economico e sociale. E’ un atteggiamento politico serio, e Letta dice sempre di voler essere serio.Del resto, i guai degli ultimi quattro anni e mezzo di attesa non li ha combinati lui. Nessuno dubita delle sue intenzioni. Tuttavia, una prova non guasterebbe: la situazione di un’area devastata dal terremoto non rientra nell’ordinario. Dunque, occorrono risposte. Occorre poter sapere se ci è concesso campare nei prossimi anni, o vivere da macerie umane, in una lugubre terra di mezzo.
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