“Regione, niente legge ricostruzione”


L’Aquila – Scrive Pio Rapagnà : “La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari nello stilare l’Ordine del Giorno della prossima seduta del Consiglio Regionale di martedì 15 Ottobre, ancora una volta, nonostante ripetute sollecitazioni, non ha inteso inserire la approvazione di una “Legge Organica Regionale” per la ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del cratere.
Desta “preoccupazione”, nel contesto di generale confusione tra norme e soggetti attuatori, come la Commissione Speciale per la ricostruzione post-terremoto, che pure avrebbe dovuto, per legge istitutiva, elaborare, con somma urgenza una proposta di legge sulla ricostruzione, non sia mai stata convocata, né ormai lo sarà nei prossimi giorni!
Che cosa devono pensare, a questo punto, i Cittadini abruzzesi e le famiglie ancora sflollate? Che l’attuale Consiglio regionale, tra le centinaia di leggi approvate, “non ha le capacità, le competenze e le conoscenze tecnico-legislative” per elaborare, anche sul piano dell’articolato e dei contenuti specifici, proprio una “Legge Organica” per la ricostruzione?
Come è possibile che neanche l’intervento del Presidente della Repubblica riesce a “inchiodare” il Consiglio regionale ed i soggetti attuatori delle ricostruzione pubblica e privata alle proprie responsabilità e competenze in merito?
Se il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha trovato il tempo per “interessarsi” e rispondere alla lettera a Lui inviata il 27 luglio scorso dagli Inquilini e Assegnatari della Edilizia Residenziale Pubblica “ancora sfollati”, come mai il Consiglio regionale non trova lo stesso tempo per “affrontare di petto” tutta la problematica della ricostruzione che, invece, il Presidente Napolitano ha tempestivamente sottoposto all’attenzione del Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri?
Ma che cosa “segnalavano” gli Inquilini e Assegnatari residenti nel Comune di L’Aquila al Presidente della Repubblica? Di essersi rivolti ripetutamente, negli anni trascorsi dal 6 aprile 2009, al Commissario straordinario e Presidente della Regione Gianni Chiodi e al Vice-Commissario e Sindaco di L’Aquila Massimo Cialente, al Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, senza cavarne un ragno dal buco. Per questo chiedevano al Presidente Napolitano un Suo autorevole intervento in merito agli enormi e non più accettabili ritardi nella ricostruzione in generale e della Edilizia Residenziale pubblica in particolare.
Purtroppo, si è costretti, dai fatti, a constatare che, pur in presenza di evidenti situazioni “anomale” di cattiva gestione, sperpero di denaro pubblico e facile corruzione, le massime Istituzioni della Regione Abruzzo, gli Enti Locali e le strutture della pubblica amministrazione non stanno dando il necessario sostegno, nemmeno sul piano legislativo, all’opera di ricostruzione, di vigilanza e di lotta alla corruzione che, approfittando della tragedia del terremoto, si è insediata a L’Aquila e in Abruzzo quasi come se fosse un vero e proprio “governo ombra”, che investigatori e magistrati si trovano quotidianamente a dover “illuminare” e contrastare.
E’ NECESSARIO, per la confusione che si sta creando, un intervento “di autorità” nei confronti dei soggetti attuatori, del Comune dell’Aquila e dei gestori degli alloggi dei Complessi C.A.S.E. e M.A.P., rispetto anche agli indebiti e illegittimi “canoni di compartecipazione”. Il Mia Casa d’Abruzzo ha chiesto al Presidente del Consiglio Nazario Pagano ed ai Presidenti dei Gruppi Consiliari di essere ricevuta Martedì 15 Ottobre prima dell’inizio dei lavori del Consiglio regionale.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare


10 Ottobre 2013

Categoria : Cronaca
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