Liris: “No a populismo su sanità”


L’Aquila – Riceviamo dall’assessore Guido Quintino Liris, esponente del PdL: “Credo sia importante fare chiarezza riguardo ciò che si sta affermando sulla sanità aquilana, sul lavoro dei professionisti universitari e sui servizi destinati ai cittadini.” questo l’incipit molto duro della nota che l’Assessore Provinciale e Consigliere Comunale PDL scrive in replica alle affermazioni dei consiglieri di maggioranza sul tema SANITA’ “Quando ci si assume la responsabilità di fare alcune affermazioni su temi estremamente delicati quali quelli dell’offerta sanitaria, non si dovrebbe fare del terrorismo né del facile populismo.
Nel teorema secondo il quale i reparti a direzione universitaria nascono e operano prevalentemente per fare didattica e ricerca, si esprime un concetto falso e pericoloso. Per analogia si dovrebbe considerare che Neurochirurgia, Gastroenterologia, Endoscopia, Neurologia, Ginecologia (reparti universitari)…..sono reparti che non funzionano perché prettamente adibiti a didattica e ricerca e non all’assistenza e alla cura. Francamente non mi sembra così. Anzi, mi pare siano fiori all’occhiello della offerta sanitaria aquilana.” prosegue Liris “Approcciare questa tematica con atteggiamento semplicistico e pressappochista spesso non fornisce soluzioni e crea allarme tra la popolazione che, quale fruitrice del servizio, non si appassiona nel seguire beghe politiche, ma si interroga su quale siano i cambiamenti in termini di miglioramento o peggioramento dell’attività di assistenza e cura, conseguenti ad un provvedimento.” aggiunge Liris “Per esempio sarebbe utile sottolineare, per completamento di informazione e per onestà intellettuale, che, dato che i medici “universitari” devono portare avanti le attività di didattica e ricerca, sono obbligati per contratto a fornire la loro opera di assistenza e cura per almeno 20 ore settimanali; in considerazione di ciò i medici “universitari” impiegati saranno 2 al posto di 1 “ospedaliero”; così per i posti letto, che vengono aumentati da 32 a 37 nell’Unità operativa che si sbandiera ai quattro venti sia stata ormai chiusa” conclude Liris.
“Il taglio del primariato ad una esimia collega – persona della cui professionalità e capacità nessuno ha mai nutrito dubbi di sorta – non va svenduto mediaticamente come la fine di un reparto. Sarebbe un concetto pericoloso oltre che irriguardoso nei confronti di tutto il personale, medico e non, che quotidianamente opera perchè il paziente venga ben ASSISTITO e CURATO. Sarebbe,inoltre, un messaggio che provoca sfiducia nei confronti delle nostre strutture sanitarie con un conseguente grave danno di immagine” chiosa Liris “Avanziamo tutti delle serie proposte per affrontare e risolvere le vere criticità che avvertono i pazienti, poniamo l’attenzione sui disagi e sulle reali apprensioni della popolazione: la sanità aquilana è un bene di tutti, non è un problema di fazione o di partito politico!”.


09 Ottobre 2013

Categoria : Dai Lettori
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