Addio a Veniero De Giorgi
Pescara – (di G.Col.) – La città , l’Abruzzo che pensa e dialoga, sono più poveri e soli. E’ morto Veniero De Giorgi, esponente storico del socialismo pescarese, editore della Illustrazione abruzzese, promotore della fondazione Istituto sviluppo economico culturale Italia Cina Oriente Africa (Iseico/a), animatore culturale molto conosciuto in Abruzzo. Tra le sue ultime uscite pubbliche di quest’anno la partecipazione al Salone del libro di Torino, a maggio, per la presentazione de “Il fanciullo e la strega”. Una lettera psicanalitica de “La figlia di Iorio di Francesco P. Michetti e Gabriele d’Annunzio”. Ha scritto e diretto un film, “Dal Mediterraneo a Oriente. Sulle orme di Alessandro Valignano. Un missionario abruzzese a Macau”. Agli inizi degli anni ’70 e’ stato tra i fondatori dell’emittente Teleabruzzo. De Giorgi incarnava quella Pescara vivida e vivace che nelle notti di tanti anni fa, tra piazza Salotto e l’area dove oggi c’è la Nave di Cascella, brulicava di bella gente spesso giunta anche da altre città abruzzesi. La movida non esisteva, intesa come accalcarsi di gente in cerca di sballo a tutti i costi e spesso di risse e violenza.
Esisteva la notte popolata da tiratardi incalliti, abituati più al dialogo – anche accalorato e spumeggiante – che all’anonima calca di esibizionisti e spacconi. La notte intelligente, appagante anche sotto il profilo umano. Veniero, con tanti altri, c’era e la sua barba rossa fiammeggiante faceva parte del paesaggio. S’è spenta una luce non solo a Pescara, città che De Giorgi amò sfegatato e irriducibile, ma che invece non sempre amò lui. Non ti crucciare, Veniero: è sempre capitato, semplicemente perché, magari, uno pensa un po’ più degli altri.
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