Tares e rischi per le aziende
Pescara – LA CONFCOMMERCIO PESCARA INTERVIENE SUL CARO RIFIUTI – (di Stefano Leone) – La Confcommercio Pescara interviene in merito alla prossima applicazione del nuovo tributo in materia di rifiuti e servizi, noto con l’acronimo di Tares. L’Associazione di categoria del commercio afferma che, “l’entrata in vigore della Tares rischia di mettere in ginocchio tutte le aziende del commercio, del turismo e dei servizi e di vessare famiglie ormai allo stremo. In un momento di crisi che non si vedeva da anni, in cui si torna a rammendare i vestiti ed a risuolare le scarpe, non è sostenibile l’ulteriore aumento della pressione fiscale che deriverà dagli enormi incrementi previsti dal passaggio dal sistema basato sulla Tarsu alla nuova Tares. Già nel mese di gennaio avevamo lanciato il cosiddetto “allarme Tares” invitando i Comuni ad appoggiare l’azione che la Confcommercio Nazionale stava svolgendo a livello governativo per una revisione dei coefficienti da cui scaturiscono gli importi da applicare a questa o quella attività. Purtroppo non siamo stati ascoltati e gli assurdi coefficienti previsti dal Decreto Ronchi non sono stati modificati e oggi ci ritroviamo con aumenti spropositati che colpiscono aziende e famiglie con picchi clamorosi per attività come ortofrutta, pescherie, fioristi e ristoranti”. Alla luce di questo, la Confcommercio Pescara, preannuncia che chiederà alla Confcommercio Nazionale di indire una giornata nazionale di protesta di tutte le attività economiche per denunciare l’insostenibile pressione fiscale e per chiedere in merito alla Tares l’immediata revisione dei coefficienti previsti dal decreto Ronchi. A livello locale c’è già stato, nei giorni scorsi, un incontro con l’Assessore al Bilancio del Comune di Pescara, Filippello al quale, con la consapevolezza del fatto che le nuove norme prevedono la copertura integrale dei costi del servizio di raccolta rifiuti con i proventi del tributo, si è chiesto di intervenire sul regolamento sui seguenti punti: applicazione dei coefficienti previsti dal Decreto Ronchi nella misura minima; applicazione delle agevolazioni e riduzioni prevedibili nel Regolamento nella misura massima consentita; revisione della ripartizione del tributo sulle famiglie che vada a penalizzare meno le famiglie più numerose; previsione di componenti delle associazioni di categoria in una commissione che annualmente andrà a valutare i costi del servizio di raccolta rifiuti comunale. “Circa l’ultimo di tali punti, – dicono ancora i vertici di Confcommercio -, crediamo che in considerazione del fatto che l’entità del tributo dipende in massima parte dal costo totale del servizio di raccolta rifiuti occorre controllare e vigilare affinché lo stesso sia svolto in maniera efficiente e senza sprechi al fine di arrivare nel tempo ad una riduzione dei costi e conseguentemente del tributo chiesto a famiglie ed attività produttive. Proprio sul tema degli sprechi, invitiamo il Comune di Pescara a razionalizzare le proprie spese, ad esempio evitando interventi pubblici spesso inutili e dannosi, utilizzando le risorse così recuperate per abbassare i tributi locali che gravano su aziende e famiglie e dare un segnale vero di attenzione alle sorti della nostra comunità.”
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