“Il nostro Francesco”


Castelvecchio Subequo – Riceviamo da Massimo Santilli, comitato francescano Valle Subequana: “Il nostro Francesco è il santo umile e povero che ha onorato la Valle Subequana con la sua presenza fisica e il suo indelebile carisma lasciando tracce evidenti di fervida religiosità e ricchezza di storia, arte e architettura.

Il nostro Francesco è la pratica della carità vera, della quotidiana cristianità in ogni semplice gesto di tutti i giorni nei riguardi del disagio e della sofferenza, verso il nostro prossimo; è la supplenza alle altrui mancanze, è l’esercizio della modestia che traccia i solchi incancellabili del suo grandioso modello di santità, anche se qualcuno tenta invano di ricoprirli!

Il nostro Francesco è la cura dello spirito maligno, il rimedio ai mali dello sguardo, dell’udito e della parola; egli guarisce nel corpo e nell’anima, risorge la morte, fa nascere la vita e compie prodigi col fuoco e con l’acqua.

Il nostro Francesco avvicina, mette insieme, accomuna e solidarizza socializzando senza perbenismi e improbabili vocazioni; è il testimone principe della pace fra gli uomini e della riconciliazione con Dio e non si compiace di essere utilizzato per dividere, discriminare, omettere, discreditare e diffamare.

Il nostro Francesco è contro l’ostentazione del sé, l’auto centrismo, gli interessi altri nelle vicende dello spirito; è contro la vanità esibita dei primi posti occupati nei cortei e nelle rappresentazioni del sacro.

Il nostro Francesco non gradisce l’apparenza e apprezza la coerenza; disprezza i mercanti nei tempi e le finzioni rituali di chi va in chiesa vestito a festa, o meglio, travestito a festa, e uscendone lo rinnega subitaneamente assieme al Cristo.

Il nostro Francesco è quel santo dei santi che “incontra” Pietro dal Morrone il quale, omaggiandone la memoria nel suo tempio castelvecchiese, offre testimonianza di condividerne gli esempi di rinuncia e penitenza e ne segue gli insegnamenti di radicalità evangelica.

Il nostro Francesco è l’uomo nuovo, il padre della mansuetudine, il fratello minore che canta il sole, la luna, le stelle e ascolta il silenzio dando vita alla poesia; è rispetto per tutti e per ogni cosa, è amore per qualsiasi esistenza. Custode dell’universo è la salvaguardia di tutte le sue sacre creature, in ogni dove e in ogni tempo.

Il nostro Francesco è principe della verità e combatte la menzogna; vive nell’opposizione all’ambiguità, all’ipocrisia, all’egoismo, all’avidità, all’invidia, all’aridità e all’arrivismo che prendono sempre più il sopravvento nella nostra comunità cittadina e non solo.

Il nostro abusato Francesco, insieme ai migliori francescani, ai simpatizzanti del francescanesimo, ai praticanti onesti, agli amministratori illuminati, ai giovani più audaci e a tutte le altre persone savie e giuste, ci salverà e riscatterà il domani di tutti dal decadentismo della morale e della virtù, dalla secolarizzazione del bisogno di fede e dalle sue manomissioni.
Pace e bene”.


03 Ottobre 2013

Categoria : Cronaca
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