Filò, i LLPP non hanno competenza


Pescara – (di Stefano Leone) – Se lo chiedono i componenti del gruppo PD in Comune e, in testa, l’Avv. Antonio Blasioli, Consigliere comunale e responsabile del settore mobilità del PD. “Neanche Ponzio Pilato lo avrebbe detto. E’ semplicemente sconcertante, non si trovano altre parole”, è il commento di Blasioli. “Nel momento in cui tanti cittadini lamentano la mancata partecipazione ai progetti che riguardano la Città, strategici per la loro qualità della vita, è oltremodo inquietante l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale rispetto alla diffida presentata di recente dal PD, relativa ai numerosi dubbi che ancora sussistono sul progetto della filovia; dubbi che innegabilmente finiscono per riguardare anche il congruo utilizzo di ingenti risorse pubbliche. Chi ha letto il documento, è ben a conoscenza che si tratta di un ennesimo atto di responsabilizzazione rivolto a tutti gli Enti interessati, ciascuno per i rispettivi profili di competenza, inviato opportunamente prima della ripresa dei lavori proprio per impedire il cattivo impiego delle residue risorse pubbliche disponibili, che ammonterebbero a circa 21 milioni di Euro”. Tra i numerosi destinatari della missiva, nessuno si è sentito fin qui in dovere di fornire risposte, mentre i lavori sono nel frattempo ripresi nell’assoluto silenzio delle Amministrazioni responsabili. L’unica risposta, che in realtà è un’elusiva “non risposta”, è pervenuta dal dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Pescara, Arch. Fabrizio Trisi. Il Dirigente, con una brevissima nota prot. n.131939 del 25 settembre 2013, dunque il giorno successivo alla lettera di diffida, ha voluto segnalare al Gruppo consiliare PD che le questioni sollevate con la diffida non riguarderebbero il Settore lavori pubblici, sussistendo – a suo giudizio – la relativa competenza in capo ad altro organo attuatore. Ma Blasioli non ci sta a questa risposta. Il PD, infatti, ritiene che non sia affatto così. Ed è lo stesso Dirigente che lo lascia intendere, considerato che in una precedente nota, redatta in riscontro a un’interrogazione presentata il 3 febbraio 2011 dal Consigliere D’Angelo, che riguardava, tra l’altro, l’idoneità del tracciato a sopportare il peso rilevante del filobus, aveva risposto compiutamente con argomentazioni di stretta pertinenza del proprio Ufficio. “In sintesi, sosteneva allora il dirigente, – afferma ancora il Consigliere Blasioli – circa l’idoneità del tracciato riservato prescelto, che “le condizioni di stabilità del sottofondo stradale erano particolarmente favorevoli e garantite in quanto ex sede di linea ferroviaria. Già in quella circostanza, a nostro giudizio, è stato omesso clamorosamente di rilevare che la quota di Via Castellammare è stata rialzata di circa un metro, con l’impiego di materiali inidonei allo scopo, tanto più che all’epoca della costruzione della strada (fine anni novanta), non si poteva conoscere il peso e il tipo di mezzo che sarebbe stato impiegato in esercizio, oltre al peculiare sistema di guida magnetica vincolata in dotazione, posto che la gara d’appalto è stata aggiudicata nel luglio 2006, mentre la “Strada parco” è fruibile dall’inizio dell’anno 2000”. Inoltre, sempre nella “diffida”, si è evidenziato che quella strada è stata oggetto di lavori invasivi. Per il tratto pescarese, i punti di maggiore criticità osservati riguardano il percorso cha va da via Ruggero Settimo in via Mafalda di Savoia e da via Cavour fino a via Ronchi, ove sono presenti vistosi cedimenti strutturali del manto d’asfalto. In particolare, in occasione del rifacimento della linea fognaria di via Ronchi, la Ditta Di Prospero ha eseguito – nel primo semestre del 2006 – l’interramento in profondità della linea delle acque nere, interessando la strada parco fino all’incrocio con via Cavour, con l’utilizzo di materiali di riempimento che hanno procurato, subito dopo, un vistoso collasso della copertina bituminosa; circostanza, questa, che dimostra come la consistenza originaria della strada sia oggettivamente cambiata. A seguito di quanto rilevato, dunque, Blasioli e i compagni di partito affermano di essere, “costretti malvolentieri a prendere atto che il dirigente del settore lavori pubblici si ritenga pienamente competente nel 2011, fino al punto di affermare che non vi fossero all’epoca le condizioni per disporre la sospensione dei lavori, mentre le sue sicure attribuzioni svaniscono – incredibilmente – nel nulla, nella recente nota sopra citata, che rivela il malcelato intento di schivare il problema con le responsabilità ad esso conseguenti, piuttosto che affrontarlo e risolverlo, come dovuto per stretto compito d’Ufficio. Ci saremmo aspettati una risposta diversa da un dirigente esperto, qual è l’Arch. Trisi, anche in ordine alla problematica non secondaria dell’eliminazione delle barriere architettoniche, il cui superamento è stato disposto dal Comitato VIA nella seduta dell’11 settembre u.s., come prescrizione prioritaria rispetto all’incauta ripresa dei lavori. Nel merito, occorre precisare che non è stata rilasciata alcuna autorizzazione formale da parte del Comitato Regionale alla prosecuzione delle opere di pertinenza dell’appalto, integralmente sospese dal Comitato medesimo il 23 ottobre 2012”. E’ pertanto lecito domandarsi, a questo punto, a chi compete valutare l’eliminazione completa e definitiva delle barriere architettoniche, se non al dirigente dei lavori pubblici del Comune di Pescara, con un’istruttoria pertinente delle progettualità proposte? Chi dovrà valutare se le opere progettate dalla Stazione appaltante, che incideranno sia sul tracciato, sia al di fuori di esso, siano idonee allo scopo e, quindi, realizzabili e appaltabili? Forse, sarebbe opportuno, che intervenisse su questa materia sensibile un’apposita delibera di approvazione del Consiglio Comunale, posto che dovranno essere modificati, irreversibilmente, numerosi luoghi del territorio pescarese ad altissima densità abitativa. Ma c’è ancora un aspetto sul quale sorge un ulteriore interrogativo. Nell’aprile 2012, su incarico della Balfour Beatty Real, capofila dell’ATI appaltatrice, la “STS Mobile S.r.l.” di Ancona, effettuò carotaggi supplementari, di quei catoraggi mai sono stati svelati i risultati. “Per questi interrogativi, posti ad esclusiva tutela e salvaguardia dell’ingente finanziamento conseguito – che la nostra Comunità difficilmente potrà riavere a disposizione – conclude Antonio Blasioli – attendiamo fiduciosi una risposta motivata da parte di ciascuno dei destinatari della diffida; risposte che chiariscano una buona volta tutti i dubbi sollevati e diano certezza, soprattutto, sul corretto e proficuo impiego dei fondi disponibili, diretto all’acquisizione di un sistema TPL che sia davvero idoneo alla regolare entrata in esercizio in condizioni di sicurezza per i passeggeri, i ciclisti e i pedoni, con piena efficienza, funzionalità e continuità durevole del servizio offerto”.


02 Ottobre 2013

Categoria : Cronaca
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