Ospedale “ground zero”: chi lo ha condannato? – Cialente: “Rimandare fusione ASL” – Farello
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – Gli allarmi sono due. Uno del sindacalista della CISL Gianfranco Giorgi, in un colloquio avuto ieri con InAbruzzo.com, e l’altro del sindaco Cialente, oggi al Comitato dei sindaci.
GROUND ZERO – L’ospedale regionale San Salvatore dell’Aquila, duramente colpito dal terremoto (sono intanto in arrivo per questo gli avvisi di reato della Procura aquilana), squinternato e sconquassato incredibilmente pur essendo un enorme edificio nuovo e basso, è “ground zero”. Dal 6 aprile ad oggi poco è cambiato. Dal disperato accampamento di tende e strutture di vario tipo dei giorni torridi dell’estate, alle poche parti in muratura riattivate, ai laboratori assenti, alle sale operatorie affittate in una clinica privata, e ai moduli del G8 (che per fortuna ci sono). Intanto, come scrivemmo due mesi fa, inascoltati da tutti compreso il sindaco e i sindacati, si approssima la pandemia influenzale sicuramente resa più temibile dal clima aquilano pienamente invernale. Oggi ci si ricorda dell’influenza… Per usarla come acceleratore dell’emergenza.
LA FOLLIA DEI PARCHEGGI – Uno e uno soltanto è il problema per chi tenta di avere un approccio normale, paziente, tollerante, con il santuario della sanità, oggi commissariato, dopo il governo di Roberto Marzetti, manager rimosso perché la politica ha le sue regole. Vinco e mi prendo tutto, quindi non distinguo tra bravi e asini. Mando via tutti e ci metto chi dico io. Il volto peggiore della politica, che il caravanserraglio di Gianni Chiodi certo non poteva cambiare, e infatti non ha cambiato. Uno è il problema, dicevamo: l’enorme numero di auto da mattina a sera, e l’assoluta mancanza di posti per le auto. La sola cosa che si sarebbe dovuta fare a pochi giorni dal terremoto, è un enorme, vastissimo nuovo parcheggio, esondando nelle campagne attorno. Tracimando dagli spazi attuali, vistosamente insufficienti. Ovunque nel mondo civile si tenta di alleviare i disagi di chi va in un ospedale, lasciandogli almeno la comodità di un parcheggio semplice. Qui no: è arbitrio, è ruota sulle aiole, è parcheggio selvaggio ovunque, è ingorgo, è lite quotidiana, è incubo per chiunque debba andare al S.Salvatore. L’ovvio non è stato fatto. Passiamo al peggio, perché ce n’è a iosa.
NEPPURE UN GRAZIE – Giorgi parla di almeno 50 permessi al giorno per motivi di salute, richiesti dai dipendenti. Per carità se stanno male, stanno male. Ci saranno anche attestati medici, che diamine. Bomboloni di gas nelle mense, solo da poco spostati all’esterno: se ne esplodesse uno, degli edifici attorno non resterebbe molto. Del resto, se il metano non c’è, come dovrebbero cucinare? Piove o ha piovuto nella direzione sanitaria. Il rischio di contagi ed epidemie è rilevante, visto che tutto è aperto, si circola ovunque liberamente, non esistono misure prudenziali, o forse non sono possibili: vai a sapere. Il rischio, però, c’è. Il personale che ha generosamente lavorato dal 6 aprile, incurante del terremoto, spesso terrorizzato ma fermo sul dovere, non ha ricevuto neppure un euro di incentivo, un grazie, un segno di gratitudine. Un pizzicotto sulla guancia, una parola di stima. Niente. Eppure, le risorse per premiare tanto amore del dovere si sarebbero potute trovare. Infatti, la ASL ha i 50 milioni dell’assicurazione più altri soldi previsti.
CIALENTE TROVA STRANO – Strano, come ha detto il sindaco Cialente, che si costruiscano alla velocità del lampo strade, scuole, ponti, baracche e baraccopoli, e non si sia almeno cominciato a ricostruire davvero l’ospedale. Da qui e dalle cose dette prima, si legittima questa domanda: chi ha condannato a morte l’ospedale dell’Aquila? Quale potentato politico annidato chi sa dove (in realtà si sa: sulla costa) ha esposto “pollice verso”? Qualche occasione migliore del momento attuale, e del terremoto, per spogliare l’ospedale, lasciarlo sul lastrico, privarlo di strutture e reparti?
LA SCUSA DEL TERREMOTO – Con la scusa terremoto, è molto facile trasferire “momentaneamente” in altri ospedali vicini dotazioni che, stando così le cose, non possono funzionare. Cialente ha fatto l’esempio di laboratori di analisi fermi e del Delta Medico, lavori fermi. Poi ha cantato chiaro: “Entro un mese il laboratorio analisi ed entro poco tempo si arrivi ad almeno 320 posti letto. Ma soprattutto presidente Chiodi, soprassediamo all’unirficazione della ASL con Avezzano e Sulmona. L’ospedale dell’Aquila non è in grado di sopportarla”.
E’ pensabile che nessuno a L’Aquila, benché sia una città piegata, accetterà depauperazioni e spoliazioni dell’ospedale San Salvatore. Su questo i politici, il sindacato, le istituzioni, possono avere certezze. Soprattutto la Regione che farebbe bene a comunicare il calendario degli interventi, l’inizio dei lavori, il programma di salvataggio e ripristino dell’ospedale dell’Aquila. Oppure c’è qualche interesse, qualche manima tesa nell’ombra che “spinge per la calata”, come si diceva una volta?
FARELLO – Dal dr. Giovanni Farello riceviamo: “Spett.le Redazione, Leggo le affermazioni del nostro Sindaco Dott. Cialente, che seguono di qualche giorno la denuncia della Sig.ra Pezzopane, Presidente della Provincia,relative alle condizioni pietose del nostro nosocomio. La invito a rileggere ciò che pubblicamente ebbi modo di manifestare attaverso gli organi di stampa lo scorso 3 Maggio : era evidenta allora a tutti i lavoratori della Sanità Pubblica cosa sarebbe accaduto, ma quasi tutti i politicanti con portaborse al seguito hanno fatto finta di nulla.
La realtà è più drammatica di ciò che sembra e l’inverno provocherà una vera emergenza sanitaria.
Se da Maggio i politicanti insieme con i loro portaborse si fossero decisi di intervenire seriamente (come lo si è fatto per il progetto C.A.S.E.!) ora ci troveremmo con un Ospedale, magari non Regionale, ma almeno in grado di garantire un primo livello assistenziale. Certo che non pubblicherà il mio intervento la invito, comunque, a contattarmi telefonicamente; penso di rendere un servizio alla comunità nel raccontarle come ha vissuto un operatore della sanità in questi mesi il terremoto e il post-terremoto”.
(Ndr) – Una sola curiosità: cosa ha fatto pensare al dr. Farello che non avremmo pubblicato il suo intervento? Gli risulta di essere mai stato occultato o censurato, o peggio ignorato da noi e da questa testata, o da altre da noi dirette? Certe illazioni sarebbe meglio non esternarle, ma, caso mai, aspettare i fatti. E non giudicare a priori. Se vuol essere pubblicato, invii i suoi interventi firmati come fanno tanti altri. Siamo qui.
(Nelle foto Col: Gianfranco Giorgi della Cisl, il sindaco Cialente e rianimazione quando funzionava in una tenda)
Non c'è ancora nessun commento.