Delitto Rea: quale futuro per Parolisi?
(Immagine: amore e morte, esonet.it) – L’Aquila -(di G.C.) – Domani un giudice chiederà ad una giuria composta da cittadini: colpevole o innocente? Quel giudice è la corte d’assise d’appello dell’Abruzzo, che terrà l’ultima udienza (salvo sorprese sempre possibili nei processi) ed entro le prossime 24 ore da stasera darà un futuro a Salvatore Parolisi, ex soldato di 35 anni, condannato all’ergastolo per aver ucciso a coltellate la bellissima moglie Melania Rea, 29 anni, in un bosco nel territorio comunale di Civitella del Tronto. Il futuro di quest’uomo potrà essere restarsene dentro un penitenziario, in attesa – verosimilmente – del verdetto di Cassazione, o, ipoteticamente, giovarsi di un’assoluzione. L’accusa (il pg Romolo Como) e le parti civili chiedono la conferma dell’ergastolo, i difensori l’assoluzione.
Nessuno può sapere cosa passa in questa notte prima del verdetto nelle menti dei sei giurati popolari, che nessuno ha mai visto o sentito in questi giorni. Quali siano le loro convinzioni in base al processo fino ad oggi. E quali saranno domani, dopo le repliche, che daranno il via alla camera di consiglio. Tutti chiusi dentro a decidere, in coscienza e in libertà , il domani di Salvatore Parolisi. Il domani di Melania cessò di esistere con le coltellate che la straziarono e la fecero morire dissanguata, tra gli alberi, sull’erba, dove qualcuno finì con l’accorgersi della sua esangue presenza e diede l’allarme per telefono, da Teramo. Un personaggio mai materializzatosi dopo la telefonata.
Previsioni non è bello farne, perché non siamo all’ippodromo e neppure in tv davanti al meteo. Il ballo, comunque, c’è un essere umano. C’è anche una bambina, la figlioletta di Melania e Salvatore, alla quale un giorno – che si avvicina veloce – qualcuno dovrà dire cos’è stato dei suoi genitori. La tragedia, allora, si perpetuerà nel silenzio dei mass media (che tendono a dimenticare sempre tutto in fretta) e senza le luci della ribalta . Tutto ciò è terribile.
E’, del resto, una storia terribile, cominciata quando il corpo straziato di una bella ragazza bruna fu rinvenuto in un bosco tra Abruzzo e Marche, e qualche tempo dopo fu arrestato il suo coniuge baldo guerriero, avvezzo oltre che alle missioni all’estero, anche a quelle più gradevoli tra disponibili soldatesse e la sua amante, soldatessa anche lei. Un’abitudine che, portata alle estreme conseguenze, ha fatto da scenario ad una tragedia. Amore e morte, amori e morte, anzi, convivono da millenni nelle vicende umane, fin dai tempi delle tinte forti nelle tragedie greche.
Domani il verdetto, forse in serata.
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