Comunque vada, pagheremo
(Foto: l’unico futuro possibile, zappare l’orto) – Le nuove bufere romane mettono fortemente a rischio il domani di tutti noi cittadini italiani, e questo è molto chiaro: basta guardare in faccia il presidente Napolitano, per capire che ce la stiamo vedendo davvero brutta. Mai come oggi non sappiamo cosa accadrà . Comunque, però, state tranquilli: pagheremo. Che sia l’IVA a crescere, oppure no; che sia l’IMU a scapicollarci, oppure no, ci è riservato un avvenire disegnato emblematicamente come una cinghia da pantaloni da stringere disperatamente, in una sovrumana cura dimagrante. Per cominciare, pagheremo in ogni caso la benzina e il gasolio più cari. E, tanto per gradire, anche sigarette e altri generi di cui si può fare a meno, incluso il bicchierino di liquore per tirarci su in tanta depressione.
Una cosa sembrano non aver compreso i signori di Roma. Compresi quei presunti grandi economisti che sono tra loro incorporati. E’ inutile che corriate in ogni occasione ad aumentare le accise sui carburanti, come se farlo fosse una risorsa sempre valida. Non lo è più. Infatti, i consumi di carburanti sono precipitati, come tante altre cose. Appare dunque supremamente inane, oltre che sciocco, infierire sulle accise, perché più salgono, meno benzina mettiamo nei nostri serbatoi ormai abitati da tele di ragno e lucertole. Se la gente non lavora, tiene l’auto in garage o se ne disfa. E’ come una festa che non si riguarda, dicevano le nonne. E zappavano l’orto, per estrarre dalla terra un po’ di cibo. Prepariamoci a farlo tutti, almeno quelli che l’orticello ce l’hanno. Gli altri crepino pure di fame, così resterà meno gente, il che al momento pare l’unica soluzione praticabile.
Non c'è ancora nessun commento.