Montereale, pasticcio su investimenti


Montereale – Lo scorso 24 settembre l’organo di secondo grado della giustizia amministrativa, il Consiglio di Stato, ha depositato la sentenza numero 4718/2013, dando definitivamente torto all’ufficio tecnico del Comune di Montereale sul ricorso della ditta Capriccioli Edilizia Srl contro il rifiuto del permesso di costruire per un capannone destinato ad attività commerciali all’interno del comparto Paap (Piano aree attività produttive) in località Piedicolle. Non si tratta di un caso isolato ma di un precedente giudiziario che può aprire la strada all’approdo di numerose realtà commerciali in quel territorio, come spiega Lucia Pandolfi, l’ex sindaco di Montereale e oggi presidente della commissione di Vigilanza del Consiglio provinciale dell’Aquila. E ora chiama in causa il sindaco attuale, Massimiliano Giorgi, sui rischi di un possibile contenzioso per la richiesta di danni da parte delle altre aziende.
“Nel corso del mio primo mandato, vista la totale mancanza di richieste di assegnazione di aree all’interno del comparto Paap – dice la Pandolfi – venne deciso di estendere la possibilità di insediamento a tutte le attività commerciali ai sensi dell’articolo 27 della legge 865/71 e non più solo a quelle artigianali e industriali. Venne approvata una delibera di Consiglio comunale, la numero 54/2006, e la decisione ebbe immediato successo, tanto che arrivarono in Comune moltissime richieste e furono assegnati più lotti”.
“Dopo la conclusione del mio mandato – prosegue – le richieste di rilascio dei ‘permessi di costruire’ per i capannoni vennero rigettate dall’ufficio tecnico comunale, dando così l’avvio al contenzioso dapprima davanti al Tar dell’Aquila e poi al Consiglio di Stato che oggi obbliga il Comune al riesame della domanda sulla base del piano regolatore generale come modificato dalla delibera 54/2006, visto che le modifiche introdotte con la stessa delibera non sono di livello sostanziale tale da rendere indispensabile il procedimento di variante previsto dalla legge regionale numero 18/1983 e quindi la stessa delibera è efficace, contrariamente a quanto affermato dal Comune”.
“Preso atto con soddisfazione della sentenza – insiste la Pandolfi – è doveroso ora chiedere al sindaco in carica quali misure immediate intenda adottare sia per il recupero delle spese legali sostenute dal Comune per i due gradi di giudizio che per eliminare o quanto meno ridurre il più possibile i danni di immagine ed economici derivati dal rifiuto del permesso di costruire, considerato che sono venute meno le occasioni di insediamento di attività nel comparto Paap”.


28 Settembre 2013

Categoria : Cronaca
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