Cinghiali, gabbie in Valle Tirino
L’Aquila – Oggi ad Assergi, nella sede dell’Ente Parco Gran Sasso, sono state poste le basi per avviare nella Valle del Tirino operazioni di contenimento del cinghiale utilizzando la tecnica della cattura tramite chiusini. Oltre al Presidente, Arturo Diaconale, al Direttore, Marcello Maranella, e allo staff dell’Ente incaricato della problematica, hanno preso parte all’incontro il Sindaco di Ofena, Mauro Castagna, l’Assessore Sonia Del Rossi, di Bussi sul Tirino, il tecnico del Comune di Capestrano Domenico Cimetta, gli agricoltori che già nel precedente incontro di Ofena si erano detti disponibili ad ospitare le gabbie sui loro terreni, Claudio Petronio dell’Azienda zootecnica Gran Sasso e il presidente Landi, della Cooperativa ARAS Marche, Associazione Regionale Allevamenti Alternativi e Selvaggina.
Particolarmente Illuminante è stata la testimonianza del Consorzio Cooperativo di Amatrice, rappresentato dal Presidente Michele Di Gianvito, che ha illustrato i passaggi operativi e normativi che hanno condotto alla creazione di un esperienza unica nel suo genere nel territorio di Amatrice, con la creazione di una filiera delle carni di cinghiale, esperienza che sta dando risultati soddisfacenti sia sul piano delle catture e dunque della riduzione del numero dei cinghiali, sia sul piano economico, assicurando integrazioni di reddito alle aziende aderenti e diminuzione dei danni all’agricoltura.
Nella circostanza sono stati chiariti, inoltre, gli aspetti normativi che regolamentano le attività di contenimento della fauna selvatica all’interno delle aree protette. Il dato emerso è che prossimamente sei agricoltori della Valle del Tirino riceveranno dall’Ente Parco in affidamento diretto altrettante gabbie di cattura, insieme alle casse per il trasporto degli animali e sperimenteranno il percorso di cattura per un anno, contando sul know how del Parco e sul sostegno delle Amministrazioni Comunali che si sono mostrate pienamente solidali. Secondo la norma, le fasi di cattura saranno effettuate sotto la stretta sorveglianza del Corpo Forestale dello Stato ed i controlli sanitari della ASL. Per quanto attiene alle fasi successive alla cattura è stata significativamente individuata la possibilità di una promettente sinergia tra la ARAS Marche, l’Azienda zootecnica Gran Sasso, gestore del mattatoio di Castel del Monte e lo stesso Consorzio Cooperativo di Amatrice.
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