Che noia la politica

L’ultima dice che si voterà a maggio del 2014 per le regionali. Magari in concomitanza con altre elezioni. Oppure si potrebbe votare prima, se fossero indette anche le elezioni politiche, in caso di caduta di Letta. In mezzo ci sono elezioni comunali da sisternare. Quindi forse si vota in un’altra data, bisognerà vedere… Una noia infinita, pesante quasi quanto quella suscitata nei sudditi di questo paese (non ci sembra esatto definirli cittadini) dalla diatriba su Berlusconi fuori o dentro, senatore o miliardario senza le greche del potere cucite sulla giacca firmata. La politica, oltre che sovente perniciosa, è diventata pesante come l’uranio. Indigeribile.
Peccato che, in ogni caso e nostro malgrado, della politica non si possa fare a meno. Ci sarebbe una scappatoia: tornare alla legge del Far West con un paio di rivoltelle calibro 45 al cinturone istoriato. In quella ipotesi la politica sarebbe molto semplice: equivarrebbe solo alla legge di chi spara prima e meglio. Pochi arriverebbero all’età adulta e le spese della sanità scenderebbero facendo sorridere un analogo di Chiodi con il cappellone e la stella di latta. Tutto sarebbe più semplice e lineare. I bar sarebbero sempre affollati e i produttori di alcolici sorriderebbero, come quelli di armi e di munizioni. La crisi sarebbe legata solo al mercato delle vacche e lo spread diventerebbe una parola inutile. “Cassamortari” e commercianti di chiodi e tavole dominerebbero il mercato. Non che la cosa sia priva di fascino. In fondo, nella politica la legge del più forte senza scrupoli e coscienza vale ancora oggi. Mancano le Colt 45, ma si può rimediare.