I figli si fanno in due


(Immagine: una vestale) – La Confindustria ha detto che la burocrazia genera corruzione. Un’affermazione che ha dell’ovvio (se non c’è nessuno da corrompere, nessuno corrompe…), e anche del generico. Magari esistono anche burocrati onesti, in qualche situazione persino necessari e insostituibili. Anche nella snellissima Irlanda (dove un’azienda si può avviare in meno di un mese) esiste qualche ufficio, qualche colletto bianco abile, che sbriga le pratiche in poco tempo.
Il fatto sul quale anche la Confindustria deve riflettere è che, come dovrebbe essere noto anche ad un industriale tecnologico e preparato in economia, i figli si fanno in due, almeno fino ad oggi. Una donna non resta incinta da sola, e un uomo non produce prole senza una donna. Almeno, che si sappia… Se la burocrazia genera corruzione, vorrà anche dire che c’è l’incontro tra un corrotto e un corruttore. Cioè che chi è indotto a ungere ruote, le unge, mica va dai carabinieri a denunciare. Dunque, ci sta.
Dovremmo dire che l’Italia dovrebbe essere più onesta, più corretta, meno incline a smazzettare e a domandare sempre: “Ma tu chi conosci che ci può dare una mano?”. Cioè dovrebbe essere un’altra cosa, un altro paese, una nazione di persone generalmente corrette e tendenti all’onestà.
La Confindustria, comunque, non si vesta da vergine pudibonda e ultracasta. Sarebbe fuori luogo. Chieda ai politici una burocrazia più efficiente, agile, leggera, ma senza atteggiamenti da vestale oltraggiata.



14 Settembre 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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