M5S: trivellazioni e demagogia


Pescara – Scrive il Movimento 5 Stelle Abruzzo: “Leggendo le dichiarazioni del’ onorevole Tancredi in merito agli effetti positivi che il progetto Ombrina potrebbe generare nella regione Abruzzo per un attimo il pensiero corre all’ostentata sicurezza del Presidente Chiodi allorquando dichiarò che daquando è alla guida della Regione “nessuna autorizzazione è stata concessa” alle imprese petrolifere nonostante “i possibili vantaggi in termini di investimenti e occupazione”.
Peccato che il 12 luglio scorso sia arrivata la concessione “colle dei nidi” anche grazie all’intesa della Regione Abruzzo, rilasciata il 28/5/2008 (Giunta Del Turco) e confermata il 24/1/2013 (Giunta Chiodi). L’esito positivo del procedimento autorizzativo ha la sua pietra angolare nella Strategia Energetica Nazionale varata dal Governo Monti e rilanciata con enfasi dal Governo delle “larghe intese” ed è solo una piccola parte di quel distretto minerario in cui, secondo i piani della SEN, dovrà trasformarsi l’Abruzzo.
Se poi ricordiamo il contenuto della lettera prot. DIVA – 2012 – 0016011 DEL 03/07/2012 del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare con cui la Medoilgas esprime “ un doveroso apprezzamento per il prezioso contributo apportato da Lei (Dott. Corrado Clini – Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) e dai Suoi collaboratori per l’individuazione della soluzione poi adottata dal Governo al fine di porre riparo ad una situazione insostenibile oltre che ingiusta per gli operatori del settore petrolifero e auspichiamo un positivo completamento dell’iter alle Camere per una sua definitiva e rapida approvazione” e chiaro come sia esteso e diffuso l’attacco al territorio abruzzese
Il moVimento 5 stelle abruzzo ribadisce che questa è la politica che ignora la volontà dei cittadini, che non agisce secondo criteri di terzietà, imparzialità e indipendenza, che non tiene in nessun modo in considerazione le amministrazioni locali, le associazioni e le realtà produttive del territorio ma che in realtà tutela gli interessi delle società petrolifere che, spesso, sono contrastanti con quelli della difesa dell’ambiente e del territorio, che non tiene minimamente in considerazione i rischi correlati alla desolforazione che provocherà piogge acide,
malattie polmonari, la rovina delle piantagioni senza considerare il pericolo di possibili incidenti irreversibili con inquinamento delle falde acquifere e sversamento di idrocarburi nei campi agricoli e il rischio sismico che potrebbe derivare sia dal disequilibrio causato dall’estrazione di idrocarburi non adeguatamente compensati nel sottosuolo, sia dalla reiniezione dei fluidi di scarto in presenza di faglie, peggio se attive ed in grado di generare già senza la mano dell’uomo violenti terremoti!
Per questo invitiamo Tancredi ad usare in maniera meno demagogica argomenti come i presunti vantaggi occupazionali che sarebbero decisamente inferiori ai danni provocati alle economie locali. Utilizzando i suoi dati è facile capire l’esiguità del giacimento (un solo mese di bisogno energetico nazionale) e capire che stiamo parlando del nulla. Piuttosto la classe politica regionale si impegni a difendere la nostra regione come chiedono a gran voce i cittadini. Da parte nostra noi continuiamo a dire “Io la mia terra la difendo”.


13 Settembre 2013

Categoria : Politica
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