Politica lontana dalla gente
E’ sperabile che, come ha detto oggi la senatrice Pezzopane al Tg5, si smetta di incentrare le sorti del governo, e quindi del paese, su una persona: Berlusconi. Come nell’antico sistema eliocentrico (il Sole al centro di tutto, e tutto che gli gira intorno), l’uomo di Arcore pare la misura di ogni grandezza. Tutto dipende dalla sua sorte, tutto gravita e si appoggia su Berlusconi. Il nostro stesso futuro pare dipenda dal Cavaliere. E’ troppo.
La politica è tanto lontana dal popolo, da non accorgersi che la gente non è solo stanca, ma ha il voltastomaco. Un paese malato, goffo, pieno di pagliacci ovunque, ormai sicuramente l’ultimo dell’Unione europea con le pezze sui glutei, ha ben altro da pensare. Delle sorti di Berlusconi e della sua presenza, o meno, tra i senatori, l’Italia se ne infischia come ognuno di noi del suo primo ruttino da poppante. Se non riescono a capirlo, urliamoglielo noi ai politici: siate seri, pensate al lavoro, alle tasse, alla gente rovinata che si suicida.
Di Berlusconi la maggior parte degli italiani (anche nel PdL) non avverte la preponderanza. Non vorremmo essere grevi, ma possiamo dire: se ne frega alla grande. Una volta qualcuno lo invidiava per le festicciole piccanti in villa. Oggi non lo può più vedere, gli augura solo di andarsi a godere i suoi soldi da qualche parte, mentre noi cercheremo di mettere insieme la colazione con la cena (quasi) tutti i giorni. Ma senza sentire più parlare di lui. Bye bye Silvio: salvaci (da te).
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