ACA sempre più nella bufera
Chieti – (di Stefano Leone) – PER IL SINDACO DI PRIMIO TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE – Questa volta, a scagliarsi contro l’Azienda Comprensoriale Acquedottistica, è il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio. Ieri, a Pescara, si è svolta l’assemblea informale Aca, convocata per discutere il punto all’ordine del giorno “Futura Governance Aziendale – Analisi ed Indirizzi”. Questo non è bastato a calmare chi, a dire il vero, da sempre non ha mai avuto grande predisposizione nell’operato dell’Azienda presieduta da Di Cristoforo.
“Che bello vedere tanti sindaci folgorati sulla via di Damasco o “su via dall’Aca”, afferma ironicamente il sindaco Di Primio. Il sindaco, partendo da questa premessa, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “Di Cristoforo e questo Cda, io non l’ho votato e con me Pescara, Montesilvano e San Giovanni Teatino, a votarlo, invece, nel corso dell’assemblea dello scorso anno, furono, contrapponendosi alle richieste che venivano anche dal sottoscritto”. Di Primio si riferisce alle Amministrazioni di: Abbateggio, Alanno, Arsita, Atri, Bisenti, Brittoli, Bolognano, Bucchianico, Casalincontrada, Castiglione M.R., Castilenti, Catignano, Civitella Casanova, Collecorvino, Corvara, Cugnoli, Elice, Francavilla, Lettomanoppello, Loreto Aprutino, Miglianico, Montebello di B., Ortona, Penne, Pescosansonesco, Pianella, Pietranico, Pretoro, Ripa Teatina, Roccamontepiano, Rosciano, Silvi, Tollo, Turrivalignani, Vicoli. Va giù duro il sindaco e, trattandosi d’acqua, appare un fiume in piena. “L’azione, oggi, di questi amministratori, è tardiva e ha il sapore di chi, all’interno dello stesso partito, vuole scalzare chi c’era prima per introdurre nuovi manovratori all’interno dell’Azienda. Come al solito il partito dell’Acqua, il Pd, non si smentisce e fa subire ai cittadini l’ennesima guerra interna, una guerra fra bande e correntizia per conquistare il potere e la gestione dell’Aca. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di ripulire l’Azienda Acquedottistica dalle infiltrazioni della politica che fino ad oggi l’hanno inquinata. Bisogna cambiare rotta radicalmente. Basta con una gestione politicizzata, consegniamo all’Assemblea il ruolo di controllo e di indirizzo ed affidiamo il risanamento dell’Aca e la sua gestione, anche se questo dovesse voler dire modificare regolamenti e statuto, ad un tecnico che amministri managerialmente e con precisi obiettivi questa azienda”.
Ora l’obiettivo è sfiduciare il CdA, procedendo ad una nuova scelta dirigente. Questo però, dopo che il giudice, al quale il Comune di Chieti e quello di Pescara hanno fatto ricorso, indica una “vera” assemblea. La scelta fondamentale è quella di puntare su un “amministratore delegato” che possa gestire l’Aca risanamento e operatività, “bandendo, per sempre, la becera spartizione politica – dice ancora Di Primio – che ha ridotto questa azienda ad un carrozzone “utile” a produrre debiti, ad assumere gli amici degli amici e a creare disservizi. Spero che la intempestiva quanto abnorme comunicazione di riduzione dell’acqua, giuntami questa mattina, non sia una minore erogazione “repressiva”. Si, perché una nota di servizio dell’ACA, di due righe due, a firma del Direttore Tecnico, Ing. Lorenzo Livello, annuncia la diminuzione della portata per i giorni prossimi. Senza null’altro specificare, date comprese. La cosa ha imbufalito il sindaco che non ha perso tempo scrivendo all’ACA stessa e per conoscenza al Prefetto. “Ho chiesto, per questo, all’ACA di sapere da quando a quando avverrà tale riduzione, lamentando che in questi giorni si avverte già una minore fornitura, di quanto sarà ridotta l’erogazione e a quali Comuni spetterà la medesima sorte, visto che in tale comunicazione si parla di territorio servito dall’ACA. Di tutto quello che sta accadendo, dei gravi disagi a cui sono costretti i cittadini, ho voluto informare il Signor Prefetto di Chieti, perché dall’alto della sua carica adotti, anche’egli, ogni provvedimento utile a tutelare i diritti dei cittadini”. La partita non finisce al 90esimo.
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