“Accademia Immagine, smettetela tutti”
L’Aquila – LUCCI SI SFOGA DOPO CINQUE “ANNI INFERNALI” – (Foto: Lucci – a destra – con l’attore Di Caprio) – Dopo gli ultimi sviluppi di cronaca che riguardano l’Accademia dell’immagine destinata, o meglio condannata a morte, abbiamo chiesto al suo fondatore, Gabriele Lucci una dichiarazione, un’opinione. Eccola.
“Ora basta, sono stanco esausto. Voglio aprire la mia finestra e urlare come Peter Finch nel film Quinto potere tutta la mia rabbia. Perche’ sono stufo, dopo 5 anni infernali, di vedere ancora politici che si azzannano sull’Accademia dell’immagine, impiegati contro impiegati, spaccati dell’Aquila pro e contro, alcune testate giornalistiche avanzare insinuazioni serpentine se non infondate ipotesi di reati, amici addolorati per cose mai commesse, pulsioni autodistruttive di una citta’ che pensa di risolvere il proprio destino a colpi di slot machines , istituzioni culturali silenziose nonostante io abbia dato a alcune di loro piu’ di qualcosa, una comunita’ che decide di proporsi capitale europea della cultura quando non riesce nemmeno a proteggere quanto fatto in tanti anni di lavoro, persone accodate ai gossip e a chiacchiericci tanto sbrigativi quanto vergognosi, e il Male camuffato troppo spesso da alcuni miei concittadini da una spasmodica ricerca della verita’. Si, sono furente per tutto questo.
E allora perche’ non la smettete tutti e ponete fine a questa caccia alle streghe, a questo clima di intimidazione continua che gia’ in passato ha costretto a rivolgermi a investigatori privati per salvaguardare la mia famiglia, a cambiare numero telefonico o subire minacce pesanti? Ve lo dico io perche’ smettere! Concentrate su di me ogni calunnia, ogni ipotesi di ladrocinio, ogni efferratezza. Sono solo io il colpevole di tutto. Lasciate perdere tutto il resto e gli altri.
Veicolate solo su me i vostri falli di frustrazione, i vostri travasi d’invidia. Scoperto l’untore, dagli all’untore! Si diraderanno i polveroni sull’Accademia, le presunte opacita’ su questa creatura che sembra voler continuare a vivere di energia sua, anche in questi giorni al museo di arte moderna di New york presentando la riedizione di un libro dedicato al premio Oscar Dante Ferretti. Potrete dire a Scorsese o a Leonardo di Caprio o a Bertolucci che avete scoperto il colpevole e avevano loro, personalita’ cosi’ importanti, apprezzato una persona poco raccomandabile. Io passero’ la mia vita a discolparmi ma verra’ il giorno, fosse soltanto l’ultimo della mia esistenza, solo 24 ore magari, che saro’ libero, che vivro’ libero da questo incubo, che potro’ senza piu’ angoscia abbracciare un albero, ammirare il volo di un uccello, sorridere al postino. Ponete fine dunque a questo ottuso stillicidio, concentrate le vostre forze a costruire qualcosa finalmente di nuovo invece di distruggere sempre tutto in un estenuante e sterile gioco dell’oca.
E date fiducia a qualcuno che ami il cinema. Forse fara’ meglio di me. Ma alla fine, dopo aver commentato anche questo pezzo con intollerante sufficienza, siate onesti, almeno una volta che e’ una, e quando tirero’ le cuoia sfiancato da tutta questa storia ponete il giusto epitaffio, l’unica vera mia colpa per aver oltrepassato un ragionevole limite e descrivete il mio crepacuore cosi’: Per eccesso di passione”.
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