Digiuni, preghiere e coscienza
L’Aquila – Scrive Emidio Di Carlo, giornalista indipendente: “È tornata a parlare la “coscienza” del Sindaco Cialente. Per annunciare la sua Giornata del Digiuno e Preghiera per la Pace, con il coro della Giunta. Chissà perché abbia dimenticato i Consiglieri comunali! Non ha però ignorato Celestino V e la propria 519a Perdonanza; volendo forse annunciare d’essere libero dal “peccato” dopo l’entrata e la rapida uscita dalla Basilica di Collemaggio nelle ore del Giubileo.
Poi cita Papa Giovanni Paolo II, senza ricordare le preghiere alla Ienca dopo le fatiche sul Gran Sasso innevato. Eccoci alla “commiserazione” di fronte alla Città, alle case che appaiono ancora distrutte dopo quattro anni (la matematica aggiungerebbe altri cinque mesi); di fronte alle macerie dovute a “calamità naturali” (ha torto la Magistratura a dover verificare l’estraneità della mano dell’uomo nei morti contati?). Il Sindaco della Città capoluogo d’Abruzzo fa anche un succinto reportages sulle guerre (in Libano, ex Jugoslavia, Cecenia, ecc.) come se fosse uno dei Grandi del mondo riuniti nel G20. Purtroppo dimentica qualche migliaio di cittadini che hanno fatto le valigie di fronte ad una città che è stata bombardata dal “fare politico-amministrativo” successiva anche al sisma; migliaia d’altri cittadini sono stati ridotti allo stato di povertà coatta.
Il Palazzo ignora anche i rimborsi dovuti per il trasporto e il deposito degli immobili ai proprietari degli immobili che attendono, ancora oggi, notizie sulla “ricostruzione”; nel mentre la disponibilità finanziaria del Palazzo (compresa la ”Perdonanza” ) spande e spende in nome di una fantomatica politica “culturale”, ad uso degli “amici”, con istituzione di comitati vari più o meno scientifici. La Giornata del digiuno e della preghiera per la Pace da parte di chi ignora il sacrificio “aggiunge (davvero) polvere”, non “ferma” le nuove devastanti penalizzazioni delle sane coscienze residue nella popolazione aquilana; una popolazione sempre più spaventata e preoccupata dai raggiri, dalle comunicazioni riciclate sulla stampa (video e su carta), dai protagonismi di Palazzo”.
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