Mare balneabile anche a settembre
Giulianova – Se Alba Adriatica piange, dopo l’ultimo ennesimo divieto di balneazione emesso ieri, il mare di Giulianova risulta perfettamente balneabile anche per l’ultimo scorcio d’estate. È questo l’esito del controllo effettuato dall’ARTA Abruzzo lo scorso lunedì, giorno in cui sono stati effettuati i campionamenti nei cinque punti di controllo, tre dislocati nel tratto centro-nord del litorale giuliese e i restanti nel tratto sud.
“Quella che si sta avviando a conclusione – dichiara l’assessore al Turismo e Demanio Archimede Forcellese – è stata una stagione molto difficile dal momento che alla crisi economica si sono aggiunte le bizze del tempo che, di fatto, ne hanno “cancellato” la prima parte accorciandola più di quanto non lo sia già. Il mese di settembre, quindi, diventa importante per cercare di recuperare almeno una parte di quanto perso nei mesi di maggio e giugno. In questa ottica, gli ultimi risultati forniti dall’ARTA, confermando la piena balneabilità del mare di Giulianova, sono fondamentali in quanto permettono agli operatori della ricettività e a quelli di spiaggia di offrire ai turisti un prodotto ancora valido e competitivo. La buona qualità delle acque di balneazione – continua l’assessore Forcellese – è fondamentale per il turismo balneare e garantirla non è facile per i Comuni, come quello di Giulianova, interessati dalla foce di due fiumi che portano a valle tutto ciò che proviene da monte e che interessa altre località. Senza trascurare i canali di scolo a mare delle acque bianche che, se pur necessari per evitare allagamenti in caso di pioggia, rappresentano tuttavia un’ulteriore criticità. È evidente come queste tematiche debbano essere messe al centro delle strategie di sviluppo delle città ragionando, però, in un ambito di area vasta, condividendo cioè alcuni aspetti con i Comuni limitrofi e con gli Enti sovracomunali. Solo in questo modo – conclude l’assessore – potremo continuare ad essere veramente competitivi nel panorama nazionale ed internazionale e vincere la forte concorrenza dei Paesi emergenti”.
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