Prostitute? “Pensiamo ad altro”
Pescara – Il sesso è una cosa seria, la prostituzione un problema che ovunque nel mondo tutti si sforzano di affrontare. La sola cosa da non fare è girare la testa dall’altra parte, moraleggiare, e magari poi (parliamo in genere, naturalmente) bazzicare qualche amichetta prostituta… Questa dovrebbe essere la regola, invece non sembra accada. Si sceglie di soffocare ogni tentativo di dibattito fatto di idee e non dei soliti luoghi comuni.
“L’area metropolitana di Pescara e’ sepolta da mille problemi. Ci auguriamo che terminata l’estate si torni a parlare di cose molto piu’ serie dei box del sesso”. Lo afferma il direttore provinciale di Confesercenti Pescara Gianni Taucci. “Citta’ come Montesilvano non possono permettersi il lusso di trascorrere una intera estate dietro discussioni assolutamente inutili – sottolinea Taucci – perche’ la prostituzione non e’ libera dalla schiavitu’ e dallo sfruttamento, ed e’ invece libera dal pagamento delle tasse: finche’ resta questa condizione, ragionare su interventi pubblici vuol dire assistere la criminalita’. Piuttosto, sindaco e consiglieri riaprano una discussione seria attorno al Pp1 senza subire le decisioni assunte dai costruttori: occorre coraggio, perche’ si tratta di disegnare il futuro urbanistico ed economico della citta’. Montesilvano – osserva Taucci – non ha bisogno di un centro commerciale con 3 mila metri quadrati che diventeranno un muro fra corso Strasburgo e l’attuale centro cittadino. A quel punto, sarebbe piu’ vantaggioso per la citta’ adibire la volumetria a edilizia residenziale con portici destinati alle attivita’ commerciali di vicinato. Questa e’ la sfida alla quale siamo chiamati, ed alla quale occorre dare risposte rapide. Non si perda altro tempo dietro a ragionamenti vuoti e che servono solo per accendere qualche riflettore, perche’ mentre tutti erano concentrati sui box del sesso, l’immagine turistica di Montesilvano era compromessa da un marciapiede lato monti che per tutta l’estate e’ stato lasciato nel degrado piu’ totale. Alle istituzioni – conclude Taucci – chiediamo di essere seri”.
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