Pezzopane, pollice verso su Berlusconi
L’Aquila – Un Berlusconi ieri spavaldo che minaccia di far cadere il Governo se lo scacciano dal Senato, e oggi al ribaltone (come fa sempre più spesso), negando di averlo mai detto e accusando chi lo ha riferito, non migliora giova all’immagine del capo del PdL.
Assume dunque un maggiore significato l’intervista, pubblicata ieri, del quotidiano torinese La Stampa, alla senatrice Stefania Pezzopane, vicepresidente della Giunta delle elezioni e delle immunità . La parlementare aquilana esprime – come ha sempre fatto in questa vicenda – la convinzione che “Silvio Berlusconi è un condannato, deve andare via dal parlamento”. Ecco una parte dell’intervista, che oggi diventa di particolare attualità .
—Ha letto i pareri pro veritate depositati dalla difesa di Berlusconi?
«Nulla di nuovo, discorsi già sentiti in queste settimane di polemiche. Pareri, direi, “leggeri”, in alcuni casi di giuristi legati al presidente Berlusconi per il quale hanno espresso già altri pareri».
—Il suo è un pregiudizio?
«No, solo la delusione di chi si aspettava argomentazioni forti, convincenti».
—Alla richiesta di rivolgersi alla Corte Costituzionale avanzata dai legali di Berlusconi come risponderete?
«Rimango convinta che non ci sono gli estremi perché la Giunta si rivolga alla Consulta. Legittima l’aspettativa del senatore Berlusconi, ma la Giunta in questa legislatura, proprio per volontà del Pdl, ha deciso che non fosse il caso sollevare dubbi di costituzionalità delle leggi per incompetenza dell’organo».
—Nessuno spiraglio neppure per la incostituzionalità della retroattività tanto contestata?
«Ma non scherziamo. Di questo passo dovremmo aspettare i tre gradi di giudizio e almeno otto anni prima che la Severino entri in vigore, nel senso di applicabile».
—Al di là della battuta, il problema è reale.
«Tanto non lo è che diversi prefetti, attuando la Severino, hanno firmato decreti di decadenza di consiglieri comunali e regionali. Voglio ricordare che anche i senatori Pdl sostennero la legge perché occorreva ripulire un Parlamento eliminando la presenza di condannati».
—Senatrice Pezzopane, ha letto le motivazioni della Cassazione?
«Dà i brividi leggere che Berlusconi era l’ideatore di un sistema di frode fiscale. Non è un titolo di merito».
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