I “fori imperiali” occultati per sempre
Pescara – Scrivono i consiglieri comunali del PD Enzo Del Vecchio e Paola Marchegiani: “Non si è ancora sopito il grido di dolore lanciato da Padre Aldo D’Ottavio della Chiesa di S. Andrea per l’inqualificabile rifacimento di Via del Concilio che cancella la memoria storico-culturale di quel luogo, inscindibilmente connessa con la stessa chiesa, che i novelli rifondatori della storia di Pescara dell’amministrazione Mascia affilano i badili per coprire, non scavare, definitivamente il patrimonio storico che giace sotto Piazza Unione attraverso una enorme rotatoria.
Eppure se la memoria del Sindaco Mascia e del Consigliere delegato per la Conservazione del Patrimonio Storico di Pescara, Dr. Licio di Biase, soccorre in loro aiuto non dovrebbero avere difficoltà nel ricordare di quei lavori iniziati su Piazza Unione in epoca Pace e prontamente fermati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo in quanto quegli stessi lavori avevano messo alla luce uno straordinario patrimonio riconducibile alla vecchia fortezza o più appropriatamente la “piazzaforte”.
Un intervento molto provvidenziale, allora, quello del Dr. Andrea R. Staffa della Soprintendenza Archeologica di Chieti che qualificò quei ritrovamenti di estrema importanza storica e tale da dover richiedere uno specifico ed adeguato intervento di valorizzazione di quell’area assentendo, quindi, ad un provvisorio lavoro di copertura così come risulta attualmente.
Un sito importante caduto nell’oblio per una colpevole dimenticanza da parte di tutti coloro che negli anni successivi hanno avuto il governo della Città nel non mostrare attenzione a quel patrimonio ma che neanche hanno avuto l’impudenza, come quella di questa amministrazione, di volervi realizzare sopra una enorme rotatoria a definitiva sepoltura della identità storica di Pescara.
Eppure appena un anno fa il Sindaco Mascia, con tutta l’enfasi di cui è capace nel fare le promesse, esattamente il 13.07.2012, così presentava la nuova Real Piazza: “Ridisegneremo i confini di quello che oggi viene semplicisticamente chiamato ‘centro storico’, restituendo alla città i contorni della sua storica Piazzaforte, riportando alla luce le tracce di quel passato con i suoi reperti, operazione tanto più importante oggi quando viene messo in discussione lo stesso valore ‘storico’ del capoluogo adriatico.”
Reperti tanto importanti che il Dirigente della Soprintendenza Archeologica Andrea Rosario Staffa esalta nel testo scritto nel 1995 riguardante l’insediamento bizantino sulla costa abruzzese nei sec. VI-VII attraverso la costruzione di un Castellum o Propugnaculum collocato a difesa della porta del mare.
Nonostante tutte queste inebrianti premesse il Comune di Pescara ha pensato di progettare e realizzare, al fine di esaltare la funzione veicolare in quel luogo, una maxi rotatoria che ben può definirsi REALE, che registra, amaramente, il parere favorevole anche di quelle Istituzioni che non sono chiamate solo a tutelare quel bene da possibili danneggiamenti ma anche a fare si che su quel bene non si realizzino opere che ne compromettano o ne rendano la loro riscoperta ancor più difficoltosa e costosa o addirittura impossibile.
Pleonastiche e prive di adesione alla realtà progettuale appaiono le seguenti “tassative prescrizioni” contenute nel parere favorevole della Soprintendenza Archeologica che recitano:
• i lavori di scavo previsti nell’ambito dei lavori in oggetto dovranno essere eseguiti sotto controllo archeologico, al fine di garantire che non rechino nocumento ai resti archeologici esistenti nella zona, che sono tutelati dal suddetto D.L.vo n. 42/2004.
Si precisa che il presente parere viene rilasciato ai sensi delle norme di salvaguardia archeologica di cui al vigente PRG e PTP Pescara – Norme Tecniche di attuazione, art. 81.
Si fa in merito presente la necessità che, ai sensi della suddetta normativa, codesta Amministrazione si faccia carico dei seguenti oneri:
• eventuali saggi che si rendano necessari per valutare la situazione di eventuali resti archeologici che dovessero rinvenirsi, al fine di contemperare la loro salvaguardia con la realizzazione delle opere previste;
• documentazione scientifica dei controlli archeologici previsti, da affidare ad un archeologo libero professionista che possa lavorare sotto la direzione dello scrivente Ufficio, e che sia in possesso di idoneo curriculum, che potrà essere individuato nell’elenco dei collaboratori e delle società d‘archeologia iscritte nell’elenco della scrivente Soprintendenza e dell’I.C.C.D. del Ministero per i BB. E AA.CC.,;
• oneri di missione del personale tecnico della Soprintendenza incaricato del controllo dei suddetti lavori, che potranno essere liquidati direttamente da codesta spettabile amministrazione previa trasmissione da parte dello scrivente Ufficio delle relative tabelle.”
Non c’è che dire la Real Rotatoria diventerà “proprio un bel sito” da dove osservare il fiume di macchine che invaderà sempre più quella che doveva essere una Real Piazza e che manda miseramente a ramengo le velleità di tutela storico-artistica che il Delegato del Sindaco, Dr. Licio Di Biase, aveva così pensato di rilanciare quei luoghi: “L’evento Real Piazza si e posto l’obiettivo di rileggere l’attuale centro storico di Pescara, a cui ora verrà dato un nuovo volto e una nuova dimensione, “una dimensione che corrisponde a quella dell’antica Piazzaforte” per ciò è stato predisposto un progetto per rendere riconoscibile il perimetro della vecchia Piazzaforte delimitato da Via Caduta del Forte, tracciato ferroviario, Via Conte di Ruvo e Via Marconi con Ponte Risorgimento. Altri provvedimenti renderanno evidente il nuovo “Centro Storico, come il Piano del Colore”.
Detto fatto, l’amministrazione Mascia si è messa immediatamente all’opera partendo dal piano colore: quello prodotto dall’inquinamento delle automobili.
Intanto l’Urban Center aspetta impaziente di poter ospitare carte e cittadini.Pianta Piazza e Rotatoria stato di progetto finale – A4
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