Scafa chiude per la crisi di mercato


Scafa – ITALCEMENTI DICE LA SUA E SPIEGA LA DECISIONE DI ANDARSENE – (Foto: il presidente della Provincia Testa con gli operai) - Federica Doneda, comunicazione e immagine Italcementi, scrive: «La chiusura dell’impianto di Scafa dipende dal perdurare delle condizioni del mercato del cemento in Italia, che registrano un volume di vendite più che dimezzato rispetto a sette anni fa. Una situazione nota a livello nazionale, dopo che sia l’Aitec (associazione di settore dei produttori di cemento), sia l’Ance (associazione di settore dei costruttori) hanno evidenziato i numeri di una crisi drammatica per tutta la filiera delle costruzioni».
Italcementi ribadisce le ragioni che hanno portato alla decisione di cessare l’attività produttiva dello stabilimento di Scafa: «Le vendite nel nostro Paese hanno registrato nel primo semestre del 2013 una ennesima consistente diminuzione. I dati del Ministero dello Sviluppo Economico parlano di una ulteriore caduta del 18,2% tra gennaio e aprile 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che già aveva registrato un drastico calo dei volumi. L’andamento del mercato del cemento, del resto, rispecchia il momento difficilissimo che il comparto delle costruzioni sta attraversando. I dati diffusi a luglio dall’ANCE parlano infatti di 690 mila posti di lavoro complessivamente persi in tutta la filiera negli ultimi cinque anni a causa della crisi del settore. Per fare fronte a questa situazione Italcementi ha varato un piano che prevede la razionalizzazione della propria rete produttiva, con la chiusura di alcuni impianti e la ristrutturazione di altri, scelti in base a una analisi complessiva del mercato italiano, al fine di mantenere il proprio apparato produttivo efficiente dal punto di vista industriale e adeguato ai mutati volumi di vendita. Questo potrà garantire la tenuta dell’azienda in una fase drammatica del mercato».

Federica Doneda

Direzione Centrale Comunicazione e Immagine


29 Agosto 2013

Categoria : Cronaca
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