Sulle orme di San Francesco
Celano – Sulle orme di San Francesco, da Celano a Castelvecchio Subequo, in marcia per il creato: il viaggio “spiritual-ambientale”, domani 31 agosto, con partenza alle 8 nel Convento di Santa Maria in Valleverde, a Celano, toccherà i luoghi simbolo del “francescanesimo” nel Parco Sirente Velino, con tappa obbligata nel “luogo del miracolo dell’acqua”, a Baullo, (Gagliano Aterno), e punto d’arrivo al Convento di Castelvecchio Subequo (17.30). Qui, dove i frati conservano il reliquiario con il sangue di San Francesco, la passeggiata con punti di aggregazione a Collarmele e Aielli -scortata dai volontari del Club Alpino italiano- vivrà uno dei momenti più intenso: l’omaggio al poverello d’Assisi e la Santa Messa.
La prima marcia per il creato, “Lentius, Profundius, Suavis”, frutto della collaborazione tra l’Ufficio regionale conservazione natura del settore parchi, guidato dall’assessore Gianfranco Giuliante, e l’area protetta regionale, in sinergia con il Corpo Forestale dello Stato, i Comuni di Celano, Collarmele, Aielli, Gagliano Aterno e Castelvecchio Subequo, e le sezioni del Cai (Abruzzo, Avezzano, Sulmona, L’Aquila), “segna l’avvio di un percorso di sviluppo del turismo religioso nell’area protetta”, spiega il presidente, Simone Angelosante, “dove il francescanesimo ha lasciato tracce indelebili nelle menti, nei cuori e nel territorio”.
Quattordici i monasteri dislocati nei Comuni del Parco regionale dedicati al poverello d’Assisi, il Santo nominato custode dell’area protetta il 24 maggio 2008. “La prima marcia per il creato”, aggiunge il direttore Oremo Di Nino, “rappresenta una formidabile opportunità per valorizzare questi angoli di territorio incontaminato, che conquistarono San Francesco, dove sono custodite reliquie e gesta”. La leggenda racconta che San Francesco ebbe in dono dai Conti di Celano, che lo ospitarono nei castelli di Celano e di Gagliano Aterno, una chiesetta con annesso un terreno a Castelvecchio Subequo, dove fece edificare l’attuale convento. Appuntamento, quindi, a sabato, alle 8, a Celano, terra del principale biografo del Santo, Fra Tommaso da Celano, che ha scritto la vita prima e seconda nonché il trattato dei miracoli di San Francesco, uno avvenuto a Celano e l’altro, quello più suggestivo e famoso, “il miracolo dell’acqua”, a Gagliano Aterno. Dopo la morte del santo, i frati donarono ai benefattori, i Conti di Celano, un’urna con il sangue di San Francesco, custodita nel convento di Castelvecchio. Il monastero, punto d’arrivo della prima marcia per il creato, è situato lungo la strada di accesso al paese dove si può ammirare la chiesa che rimane una delle prime testimonianze del francescanesimo in Abruzzo: conserva un aspetto medioevale, mentre la facciata è di stile barocco. All’interno del luogo di culto, intorno a ricchi altari rinascimentali e barocchi, spicca quello maggiore con un ciborio a forma di tempietto intagliato in legno di noce del XVII secolo.
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