Che squallore, che melanconia, che sporcizia


emiciclo 3L’Aquila – Da A.F. dell’Aquila, una lettrice affezionata al nostro sito, riceviamo: “Torno a L’Aquila e sempre mi si spezza il cuore. Soffro nel vedere crolli, macerie, luoghi distrutti, ricordi cancellati per sempre. Ma come me penso tanti altri. Non sono aquilana di origine, ma soffro e mi sento depressa vuota sfinita. Il 21 ottobre ho percorso via Venti Settembre appena riaperta, ed è stato ancora così. Avevo visto San Pietro i primi giorni dopo il sisma, ed ero rimasta muta, ferita dentro. In via Venti Settembre non è meglio, la chiesina di S.Francesco di Paola commuove. I palazzoni sventrati e sforacchiati come da mitragliate sono pugnalate. Un disastro senza pari, nessuno può capirlo davvero se non vede con i suoi occhi.
Ho sostato alla villa comunale, sperando di trovare uno spazio simile a come era prima la città. Ho trovato bancarelle di legno, camper, pavimenti dissestati tutte buche, lampioni spezzati a metà e mai rimessi a posto, panchine divelte, tanta, tanta sporcizia ovunque, rifiuti, cartacce, prove che nessuno spazza e pulisce da settimane. Ho visto auto accalcate in disordine presso il bar chiosco, e nel controviale pedonale (badate bene, pedonale) un’auto dei carabinieri parcheggiata di traverso, come se non ci fosse stato un posto più corretto. Anche i carabinieri ci si mettono? Avrei voluto chiamare i vigili urbani per farli multare. Avrei voluto vedere le loro facce di fronte ad una richiesta del genere. Avrei voluto vivere qualche ora come prima, in una città che non è mai stata un modello di decoro, estetica, arredo e correttezza, ma che ora sembra il fantasma di se stessa, tra sciatterie, abbandoni, squallore. Ho rinunciato, non me la sentivo. Ma è così che si tenta di risorgere? Stiamo freschi”.
(Ndr) – A.F. ha ragione, c’eravamo anche noi. Uno spettacolo non incoraggiante per chi avesse voluto vivere quel pomeriggio (assolato) nel solo spazio di aggregazione che esiste uguale a prima. Purtroppo, tutta la città è sporca, invasa da rifiuti, recinzioni semicrollate, macerie non rimosse, segnali accartocciati, rottami indecenti di semafori mai rimossi chye cadono a pezzi (che vergogna, che trasandatezza), cumuli di pattume vicino ad ogni cassonetto, luci spente, erbacce. Peggio, assai peggio di prima. Non “sarà dura”, ma “è dura, durissima” anche adesso. Quanto all’auto dei carabinieri, non abbiamo parole. Speriamo che il comando dirami disposizioni più severe: nulla è più come una volta. Ma la disciplina non deve mancare almeno per chi indossa una divisa. E che divisa.(Nella foto: L’Emiciclo alla villa comunale)


22 Ottobre 2009

Categoria : Dai Lettori
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