Demolizioni? Tante perplessità
L’Aquila -Il presidenti degli ingegneri De Santis, degli architetti Conti, dei geometri Sansone e dei periti industriali Papale scrivono alle autorità competenti: “Nel prendere conoscenza della Disposizione Dirigenziale di cui alla nota 0061611 del 21 agosto 2013, trasmessa dal Dirigente del Settore Ricostruzione Privata del Comune dell’Aquila, non possiamo non esprimere, almeno, perplessità se non dissenso.
Le nostre preoccupazioni scaturiscono dal profondo contrasto che rileviamo fra la disposizione, attuativa di un protocollo d’intesa, alla stesura del quale non siamo stati minimamente coinvolti, che pur perseguendo obiettivi nobili e condivisibili, pecca nell’individuazione dei soggetti coinvolti nella sua attuazione, oltre che nella graduazione degli obblighi e delle responsabilità ad essi attribuibili, e le normative di riferimento.
Ciò non consente una corretta e certa applicabilità e conseguentemente rende vano il lavoro svolto dagli estensori del protocollo d’intesa che con evidente buona intenzione hanno articolato azioni utili e necessarie per contenere ogni possibile effetto dannoso discendente dall’attività di “ demolizione “.
E’ proprio da qui che deve, non potendo essere altrimenti, partire l’individuazione di chi, fa che cosa, come, quando.
Parlando di “demolizione”, così come peraltro richiamato, si attinge a due normative di principale interesse, quella sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori ( D.Lgs 81/ 2008 ) e quella sulla gestione dei rifiuti ( D.Lgs 152 / 2006 ).
Ambedue queste norme nulla attribuiscono in termini di competenza:
a) al committente dell’opera per quel che riguarda il piano di demolizione (D.Lgs 81/08);
b) al proprietario del sito per ciò che attiene la produzione / detenzione dei rifiuti ( D.Lgs. 152/06 ).
E’ per ciò che non si capisce la chiamata in causa del “ beneficiario del contributo “, che nulla attiva per lo svolgimento dell’attività di demolizione e non si può pensare che ne sia direttamente implicato solo perché titolare del contributo.
In effetti le due normative sopra richiamate attribuiscono le incombenze in capo all’impresa affidataria, per un verso in quanto “ datore di Lavoro ” ( D.Lgs 81/08 ) e per l’altro in quanto “ produttore/detentore ” del rifiuto ( D.Lgs 152/07 ).
Per gli effetti di quanto fin qui esposto (ma non solo), il Comune dell’Aquila – Settore Ricostruzione Privata dovrebbe richiedere all’impresa affidataria e non al Committente, tutte le notizie individuate nell’art. 3 del protocollo d’intesa, perché è Datore di Lavoro ed è anche produttore dei rifiuti derivanti da demolizione, ma anche a se stesso in quanto depositario della conoscenza del territorio cittadino e di tutto ciò che in questo insiste.
D’altra parte i rappresentanti delle imprese, che hanno sottoscritto detto protocollo, sanno bene di essere i destinatari delle incombenze riferite ai piani di demolizione ed al trasporto e smaltimento dei rifiuti derivanti da detta attività.
In conseguenza di tutto quanto sopra, gli scriventi Ordini e Collegi Professionali cui la disposizione è stata inviata, si immagina erroneamente, perché destinatari dell’attuazione, ritengono di essere individuabili quali soggetti da sensibilizzare ai sensi dell’art.4 dello stesso protocollo d’intesa e quindi attribuiscono alla nota il valore di comunicazione “per mera conoscenza”.
Chiediamo quindi venga ritirata la “Disposizione Dirigenziale” e corretto il Protocollo d’Intesa, significando che esso è ritenuto fortemente utile a tutelare la collettività in termini di salute dei lavoratori e delle popolazioni ed invitiamo i nostri iscritti a non tenerne conto in termini di impegno professionale diretto, discendente dall’incarico ricevuto dal committente.
Da ultimo, così come sempre offerta, dichiariamo tutta la nostra disponibilità a contribuire intellettualmente a rendere attuabili i complessi processi della ricostruzione in linea con le Leggi di questo Stato; disponibilità che è stata quasi costantemente rifiutata e, talvolta, con comportamenti poco nobili, perfino sbeffeggiata e presentata come portatrice di interessi di parte.
I fatti dimostrano che abbiamo operato ed operiamo nell’interesse dei cittadini e siamo, malgrado tutto, pronti a partecipare ai processi di ricostruzione nell’interesse degli stessi e dello Stato nella legalità”.
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