Scafa, chiesto intervento Governo
Pescara – Con una lettera inviata al ministro Gaetano Quagliariello e al sottosegretario Giovanni Legnini, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e il vice presidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione, hanno chiesto un incontro urgente per discutere della vertenza della Italcementi di Scafa. Un’iniziativa che forse si sarebbe dovuta attuare molto prima, visto che da molto prima di Ferragosto era chiara l’intenzione della Italcementi di chiudere e andare via, al di là di qualsiasi tentativo di ragionare.
Testa e Castiglione raccolgono “con estrema preoccupazione il grido di allarme partito dai sindacati, dal sindaco di Scafa, dai sindaci del bacino minerario e dai lavoratori della Italcementi”, a seguito dell’improvviso annuncio di chiusura dello stabilimento che “insiste su questo territorio da 150 anni e vede impegnate circa 120 unità , direttamente e attraverso l’indotto”. Ricordando che “è stato sottoscritto il 14 gennaio scorso, al Ministero del lavoro, un accordo sulla Cassa integrazione per ristrutturazione”, il presidente della Provincia e il vice presidente della Regione mettono in evidenza che “l’azienda è intenzionata a chiudere i battenti mostrando totale chiusura rispetto alle richieste arrivate dal territorio e nonostante la totale disponibilità al dialogo mostrata dalle istituzioni nei confronti di questa importante realtà produttiva”.
“Riteniamo – prosegue la lettera – che il Governo debba intervenire quanto prima su questa vertenza e pertanto sollecitiamo un incontro urgente, già nelle prossime ore, da convocare anche con i rappresentanti dei lavoratori (Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil) e con i rappresentanti del territorio, oltre che con Regione Abruzzo e Provincia di Pescara”. L’incontro, per Testa e Castiglione, dovrebbe svolgersi assolutamente prima del 10 settembre, quando si terrà un vertice al Mise finalizzato a modificare la causale della Cassa integrazione, passando da “ristrutturazione aziendale” a “cessazione dell’attività ”.
“E’ impensabile – conclude il documento – accettare una ipotesi del genere, tanto più che la Italcementi è sempre stata considerata una realtà solida” e in queste ore, poi, la vertenza sta producendo riflessi anche sul fronte dell’ordine pubblico (con l’occupazione della Tiburtina da parte delle maestranze).
Non c'è ancora nessun commento.