“Restituito” il Celestino restaurato
L’Aquila – In un’atmosfera speciale e con una grandissima partecipazione, nel monastero di clausura S.Basilio oggi la cerimonia di riconsegna della statua di San Pietro Celestino restaurata (grazie alla vendita di una torrone di 99 metri) dal Gruppo Aquilano di Azione Civica Jemo ’nnanzi. Alla cerimonia hanno partecipato l’arcivescovo, mons. Giuseppe Petrocchi, l’assessore Alfredo Moroni, la sovrintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo, Lucia Arbace e Cesare Ianni, alla guida di una foltissima rappresentanza (con le tipiche magliette personalizzate anche dal soprannome) del Gruppo di Azione civica. Tutti gli intervenuti, ed in particolare mons. Petrocchi, hanno sottolineato come l’iniziativa sia stata fatta col cuore. La sovrintendente Arbace ha tenuto una relazione sull’enorme valenza artistica della statua, con ogni probabilità di Scuola Napoletana del 1600. Per gli Amici di San Basilio, Angelo De Nicola, ha espresso «un grazie grande così» a nome della suore Celestine, le ultime eredi al mondo dell’ordine fondato da Celestino V.
Il Gruppo di Azione civica, oltre al tricolore issato, nel marzo 2011 in occasione del 150.mo anniversario dell’Unità d’Italia, sulla Torre di Piazza Palazzo con la scritta “Jemo ’nnanzi” simbolo dell’unità nazionale e civica, finora s’è occupato, tra l’altro, del restauro e recupero di opere danneggiate dal sisma quali il dipinto della Madonna del Popolo Aquilano che era nella chiesa di San Marco; dell’effige di Giuseppe Garibaldi che era alla base della Torre Civica; della Madonna lignea della Chiesa di Cristo Re; del trittico della Madonna del Rosario della parrocchia di Santa Maria Paganica; nonchè del recupero dell’ultimo lampione dell’illuminazione pubblica risalente al 1934, dell’intera biblioteca rimasta nella sede di viale Duca degli Abruzzi della scuola media Carducci ma anche della riattivazione della fontana di Santa Maria Paganica e dell’acquisto di 130 chili di parmigiano dai terremotati dell’Emilia per donarlo alla mensa dei poveri dell’Aquila. Ha anche donato alla città una copia dell’artistica targa che venne posta a capo di via Bone Novelle nel 1924 per ricordare il 500.mo anniversario dalla vittoria degli Aquilani contro Fortebraccio da Montone.
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