A Pescara, come a L’Aquila e anche peggio: dove l’abuso selvaggio si affigge
Pescara -Scrive Massimiliano Pignoli del FLI: “Siamo alle solite. Con l’avvicinarsi dell’apertura del nuovo anno accademico, viale Pindaro, e in particolare il tratto prospiciente l’Università diventa una bacheca a cielo aperto, con fogli di carta e annunci di affittacamere attaccati sulle bacheche, ma anche sui muri, sui pali della luce, sulle centraline Enel e anche, cosa più grave anche sugli alberi.
Si tratta di uno spettacolo desolante che purtroppo evidentemente non si riesce ad eliminare. Ho già segnalato l’incresciosa situazione alle autorità competenti, e in particolare all’Amministrazione Comunale e alla Polizia Municipale e al Corpo Forestale dello Stato. Lo spettacolo che si presenta a chi si trova a transitare in viale Pindaro e’ davvero increscioso. Ma c’e’ di piu’ visto che, come evidenziato dalle foto che alleghiamo, sono stato affissi dei manifesti abusivi anche sui muri dell’Università dove vige il divieto assoluto di affissione e sulle rastrelliere dove di norma si dovrebbero legare le biciclette. Per questo chiedo che si provveda immediatamente alla pulizia dalle affissioni abusive, contravvenzionando gli autori, come prevede l’articolo 26 comma 5 del Regolamento Comunale dell’Imposta sulla Pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni per l’infrazione commessa e sanzionata dall’art. 59 comma 2° del medesimo Regolamento che prevede l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria compresa da un minimo di 206 euro ad un massimo di 1549 euro.
Tutto questo solo per riportare ordine e pulizia nella zona dell’Università che non può continuare ad essere una zona dove non si rispettano le norme”.
(Ndr – (SL) – Premesso che è condivisibile la denuncia di un fatto non edificante, vorremmo chiosare che l’episodio in questione è, putroppo ormai, un comportamento infetto come una ferita purulenta e malvezza. Condivisibile anche l’esortazione all’amministrazione comunale di intervenire per quanto di sua competenza ma, diciamocela come vecchi detti popolari meglio di ogni altro descrivono le cose cioè, diamo un colpo al cerchio e uno alla botte. Chi compie questo scempio non sempre un adulto in cerca di un guadagno affittando casa. Spessissimo sono gli stessi studenti artefici di cotanta scempiaggine. Sono le cosidette nuove generazioni, coloro i quali formeranno le classi dirigenti del nostro paese. E allora? Vogliamo parlarne di come educhiamo queste nuove leve della società di oggi e del futuro? Vogliamo dire che giovani disordinati e civicamente irriguardosi sono il frutto di esempi che gli adulti propongono? Si. Diciamocelo. Ricominciamo ad educare le generazioni al bello, all’estetica e al rispetto delle cose comuni. I giovani non hanno bisogno di sermoni e predicozzi. I giovani hanno bisogno di esempi).
Vediamo nelle foto qualcosa di simile, o anche peggio, di ciò che accade a L’Aquila e abbiamo documentato di recente. Senza cavare un ragno dal buco: le affissioni sono intoccabili e invincibili. Evidentemente anche a Pescara. Ma noi continueremo: vedremo chi alla fine la spunterà. Persino un sindaco dovrebbe capire quando è ora di fermare gli abusi e le prepotenze.
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