Telegramma, ti amo sempre (anche perchè non so ancora fare sms con il cellulare…)

L’Aquila – 16.000 NE SONO STATI RECAPITATI NEL PRIMO SEMESTRE 2013 – Mentre dagli Stati Uniti all’India le aziende postali hanno deciso di dismettere il servizio, gli italiani sembrano ancora molto affezionati all’utilizzo del telegramma con ben 9,1 milioni di invii nel 2012 e 4,1 milioni nel solo primo semestre 2013. Nell’epoca di Internet e della posta elettronica il telegramma si conferma un mezzo di comunicazione ancora in voga in provincia di L’Aquila, con oltre 16mila telegrammi recapitati nel primo semestre 2013 di cui il 4% accettati tramite il canale web www.poste.it, il 50% tramite il call center di Poste Italiane e il 46% tramite l’ufficio postale.
Se un tempo il telegramma si usava prevalentemente per affari, oggi in 7 casi su 10 è una comunicazione privata: resta il mezzo più diffuso per condoglianze, ringraziamenti o congratulazioni formali. Il telegramma è inoltre utile per ogni comunicazione che richieda una certificazione poiché Poste Italiane conserva il testo del telegramma, completo di mittente, destinatario, data e ora di partenza. Per questo motivo il telegramma viene in parte ancora utilizzato per comunicare assunzioni di lavoro, recuperare crediti, per udienze in tribunale o altre notifiche, e nel mondo della scuola per notifiche agli studenti e convocazioni.
(Ndr) – C’è forse una riflessione da fare, che per delicatezza non è stata fatta dalle Poste. In una provincia con moltissimi anziani, è da ritenere che molti di loro semplicemente non sappiano usare il cellulare per i messaggini, o addirittura si vergognino di scrivere qualcosa magari con tanti errori di ortografia… Gli anziani non sono come i giovani, che degli errori non si vergognano, anzi neppure si accorgono. Hanno ancora un senso del pudore che può abitare persino in un mancato sms. Inoltre, molte zone sono ancora prive di Internet che si può avere solo da privati a pagamento. Averlo, poi, non significa saperlo usare, specie per gli anziani.