“Ricostruzione, altro che Perdonanza”
L’Aquila – CLASSE POLITICA IRRESPONSABILE, NESSUNA CLEMENZA CELESTINIANA – (Immagine: trattamento per politici distratti o caparbi nei dinieghi) – Scrive il Mia Casa di Pio Rapagnà: “Abbiamo chiesto al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, all’ATER e al Comune di L’Aquila di dare avvio con la massima urgenza alla ricostruzione “pesante” e alla messa in sicurezza antisismica della Edilizia Residenziale Pubblica regionale e comunale.
Constatatiamo con forte preoccupazione e allarme che, a 4 anni e mezzo dal sisma, nessun cantiere è stato sino ad ora aperto dai cosiddetti “soggetti attuatori”, e si corre il fondato rischio che nel corso del corrente anno 2013 nemmeno una tra le centinaia di famiglie ancora sfollate nel progetto CASE e MAP potrà fare ritorno a casa. Il Mia Casa ha chiesto, per l’ennesima volta e prima delle ferie estive, alle Istituzioni della Regione Abruzzo ed ai rispettivi enti strumentali e soggetti attuatori, di rendere “effettivo e visibile” l’avvio dei lavori di ricostruzione pesante e di messa in sicurezza di “tutti” gli alloggi pubblici di proprietà dell’ATER e del Comune di L’Aquila.
La ricostruzione è un “atto dovuto” che i soggetti competenti sono tenuti ad avviare con la massima urgenza e nei tempi previsti dalle norme in vigore, così come recentemente richiamato dalla Legge 82/2012 la quale, in attesa dell’emanazione di una “Legge Organica” da parte del Consiglio regionale dell’Abruzzo, elenca gli obiettivi e le modalità della ricostruzione, con assoluta “priorità” al rientro della popolazione nelle abitazioni, mediante il recupero, ove possibile, con adeguamento sismico degli edifici. Di fronte ad una simile dimostrazione di “irresponsabilità” da parte di una intera classe politica e amministrativa, “non c’è Perdonanza che tenga!”.
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